COLPITO IL 27% DEI LAVORATORI, CONTRO UNA MEDIA EUROPEA DEL 22%
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 29 giu. - In Italia il 27% dei
lavoratori, uno su quattro, soffre di stress legato alla propria
attivita' lavorativa, causa di oltre la meta' delle giornate di
lavoro perse in un anno. Si tratta di un valore superiore alla
media registrata in Europa, dove la condizione di stress
interessa circa il 22% dei lavoratori, per un costo economico di
circa 20 miliardi di euro all'anno per perdita di giorni di
lavoro e costi sanitari. Cifre da capogiro che in Italia hanno
portato il legislatore a prendere in seria considerazione il
problema, introducendo l'obbligo per tutte le aziende, a partire
dal 1^ agosto di quest'anno, di valutare e misurare al proprio
interno il livello di stress dei propri dipendenti. Il tema sara'
portato anche ai tavoli di lavoro della mostra-convegno 'Progetto
Sicurezza', organizzato dall'Associazione professionale italiana
ambiente e sicurezza, meglio conosciuta con l'acronimo Aias, con
la collaborazione di Inail, in programma dall'1 al 3 luglio il
Palazzo delle Stelline di Milano.
"Lo stress legato al lavoro rappresenta un rischio non certo
nuovo, ma sicuramente emergente, per la diffusione che sta avendo
in Italia e in tutta Europa", spiega il presidente di Aias,
Giancarlo Bianchi. "È altamente probabile- prosegue- che il
fenomeno aumenti in futuro a causa del progressivo accentuarsi di
alcuni fenomeni come l'insicurezza dei contratti, l'eta' sempre
piu' avanzata dei dipendenti e gli alti carichi di lavoro,
fattori che portano i lavoratori a percepire uno squilibrio tra
l'impegno richiesto e la propria capacita' di affrontarlo". Di
fronte a questo scenario, Aias ha deciso di scendere in campo,
presentando un documentando tecnico sulla valutazione del rischio
stress collegato che sara' discusso nel corso del convegno di
luglio. "Crediamo che la valutazione richiesta dal legislatore
non debba essere considerata l'ennesimo appesantimento
burocratico a cui aderire solo in maniera formale per evitare
sanzioni, ma un'opportunita' concreta per i datori di lavoro per
riflettere sulla propria realta', per trarre miglioramenti
organizzativi e vantaggi economici- prosegue Bianchi- Per questo
abbiamo predisposto questo documento, teso non solo alla
valutazione dello stress ma anche alla definizione degli
interventi correttivi".
(Wel/ Dire)