(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 18 giu. - Allocchi,
balestrucci, cavalieri d'Italia, farfalle vanesse, folaghe, lupi,
macaoni, orsi, svassi, upupe, verzellini. E poi alberi, fiori,
neve, sole, acqua e panorami suggestivi. Sono circa 150 le
fotografie di Giancarlo Mancori, un apprezzato fotografo della
natura, in mostra da oggi al Policlinico Tor Vergata di Roma, in
una rassegna che, per la prima volta, viene realizzata in un
ambiente apparentemente non convenzionale, come puo' essere
quello di un grande ospedale e realizzata grazie a contributi
liberali ed alla sponsorizzazione della UniCredit Banca di Roma.
L'iniziativa prevede una rotazione dei pannelli espositivi
attraverso un percorso dal piano terra per svilupparsi poi negli
ingressi delle unita' di ricovero, in un primo momento nel 1°- 3°
-5°-7° piano alternandosi, in un secondo momento nel 2°-4°-6°-8°
piano. L'esposizione si protrarra' fino al mese di settembre e
sara' accompagnata da momenti di confronto e ricerca, che
coinvolgeranno il personale del policlinico universitario romano
e i suoi assistiti, al fine di monitorare sul campo la
potenzialita' emotiva e partecipativa che immagini cosi'
"estranee" alla realta' ospedaliera possono evocare. Sono,
infatti, componenti del progetto anche un laboratorio nell'ambito
della medicina narrativa ed uno studio-ricerca sul benessere
delle persone, con il quale si intende valutare l'impatto della
positiva contaminazione ambientale, come potrebbe essere
considerata la galleria di foto, sulle persone che lavorano al
PTV, sugli ospiti e sui visitatori. L'intento della rassegna e'
infatti quello di contribuire al rafforzamento di quel circuito
virtuoso di dialogo e confronto, tra operatori, pazienti e
visitatori dell'ospedale, convinti, come sottolineato da Fulco
Pratesi, presidente onorario del WWF Italia, del valore anche
terapeutico di riportare "la natura a chi, in un letto di
ospedale, riesce solo a sognarla". L'intento di questo racconto
fotografico e' quindi quello di accogliere parte della sofferenza
dell'individuo, distraendo energia dalla malattia e
indirizzandola, attraverso una acquisita consapevolezza, verso il
percorso di salute. Si stabilisce cosi' quella relazione che crea
il coinvolgimento e rende possibile il riconoscimento di valori
comuni favorendo, di nuovo, l'incontro con i 'facilitatori di
salute'. Fin dalla sua inaugurazione nel gennaio 2001, il PTV ha
sempre investito costantemente risorse, esperienze e conoscenze
per mantenere fede alla sua mission " Costruiamo insieme l'
Ospedale Umano, Aperto e Sicuro". Per questo e' stata sempre
privilegiata una profonda attenzione verso la persona, la sua
dignita' e la cura, con l'impegno di essere un luogo eletto a
realizzare una situazione di ottimale benessere fisico, mentale e
sociale di ogni soggetto, sia esso persona bisognosa di cure che
curante.
In linea con i principi informatori per l'umanizzazione delle
cure elaborati negli ultimi anni dal ministero della Salute, il
Ptv, con questa iniziativa, quindi, rende possibile una reale
"umanizzazione" delle strutture ospedaliere, per farle sentire
piu' vicine allo stato d'animo e ai reali bisogni delle persone
malate e degli operatori stessi. Perche' varcare la soglia di un
ospedale significa entrare in contatto con una realta' ambientale
e sociale del tutto nuova, uno spazio estraneo che puo' essere
vissuto come costrizione o come coinvolgimento, a seconda della
risposta dell'ambiente e della organizzazione alle aspettative
delle persone. Chi esce dall'ospedale ha comunque imparato
qualcosa in piu' di se', degli altri, del prendersi cura.
(WEl/ Dire)