IL presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul SSN
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 11 giu. - "Vi e' una
preoccupazione diffusa nel paese per la volonta' di alcuni di
riscrivere la legge 180". Con queste parole il senatore del Pd
Ignazio Marino ha esordito al dibattito sulla salute mentale,
presso la Sala degli atti parlamentari del Senato della
Repubblica e organizzato da alcune delle maggiori organizzazioni
del settore: Aresam, Cgil, Fondazione Franca e Franco Basaglia,
Forum Salute mentale, Fp Cgil, Legacoopsociali, Legambiente, Sos
Sanita' e Unasam. Il dibattito, che prende spunto dalla
riedizione del volume di Peppe dell'Acqua, responsabile del
Distretto di Salute Mentale di Trieste, "Fuori come va? Famiglie
e persone con schizofrenia", segue il convegno di presentazione
al pubblico della proposta di legge sulla riforma dell'assistenza
psichiatrica del deputato del Pdl, Carlo Ciccioli. "Come
presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul
Sistema sanitario nazionale mi sono avvicinato con umilta' a
questi temi che sono piu' importanti di quanto venga comunemente
percepito", ha dichiarato Marino, spiegando anche come dalle
visite effettuate in giro per l'Italia sia emersa una situazione
molto difforme da regione e regione.
"Mi sono reso conto - ha detto - di quanto siano straordinarie le
differenze nella cura e nelle offerte terapeutiche nel nostro
paese", dove convivono "situazioni drammatiche come quella di
Chieti" con "situazioni di eccellenza come quella del
dipartimento di Salute mentale di Trieste". Sulla base dei lavori
fin qui condotti dalla Commissione di inchiesta, ha aggiunto, "si
sta diffondendo la convinzione che non bisogna riscrivere la 180,
basta semplicemente applicarla".
Per il senatore del Pd vi e' pero' anche un secondo elemento di
preoccupazione, che nasce proprio dalla manovra finanziaria
recentemente approvata dal governo, la quale "diminuendo i
trasferimenti alle regioni per 10 miliardi di euro nei prossimi
24 mesi, toglie di fatto 10 milioni di euro ai servizi sociali e
sanitari". Si tratta - ha precisato Marino di "un danno enorme e
poco quantificabile", una sorta di "malattia sottile che si
diffonde in tutto il paese creando il presupposto per rivolgersi
al privato". E cosi', "dopo aver distrutto il sistema pubblico -
ha sottolineato - chi intende sostenere il privato avra' tutte le
ragioni per farlo". Una volta espresse le due principali
preoccupazioni, Marino ha anche chiarito che "il nostro compito
come Commissione di inchiesta e' quello di dimostrare che le best
practices possono funzionare molto bene e vanno diffuse nel
nostro paese".
Intrattenendosi a margine con i giornalisti, il presidente della
Commissione parlamentare di inchiesta sul Ssn ha aggiunto:
"Auspico che si ritrovi quella ragionevolezza che in anni
difficili come il 1978" ha portato scrivere leggi importanti come
la 180. "Questo e' lo spirito che dovrebbe animare il
Parlamento", mentre in questi giorni si assiste, da un lato, alla
vicenda della legge sulle intercettazioni "che ci fa pensare a
una dittatura" e, dall'altro lato, al varo della manovra
finanziaria, che tocca anche la questione della salute mentale.
Quanto alla discussione dei diversi progetti di legge di riforma
della 180, attualmente all'esame del Parlamento, Marino ha
aggiunto: "Sarebbe davvero arrogante e privo di senso portare in
aula una legge sui cui contenuti e' in atto un'inchiesta
parlamentare". "Credo - ha concluso - che il Parlamento debba
attendere l'esito dei nostri lavori e tenerne conto". (ap) mila
ore di volontariato messe a disposizione da.... Sono i dati piu'
significativi del primo bilancio dell'Opera San Francesco per i
poveri presentato oggi in occasione dell'inaugurazione del nuovo
poliambulatorio (vedi lancio successivo). Ma chi sono i 24mila
ospiti che, nel 2009, hanno usufruito dei servizi dell'Osf? In
maggioranza sono uomini (73%) e piu' della meta' (59%) ha un'eta'
compresa tra i 25 e 45 anni. Tanti gli stranieri: le nazionalita'
piu' rappresentate sono peruviani (13%), romeni (11%) ed egiziani
(8,54%). Mentre gli italiani rappresentano l'8,53% del totale.
"L'Opera porta un aiuto concreto a tante persone in difficolta'
-ha detto il sindaco Letizia Moratti-. Un aiuto che in questi
anni ha saputo evolversi per far front alle nuove esigenze di una
poverta' che cambia".
In citta', quando si pensa all'Osf, il pensiero corre
immediatamente alla mensa: una struttura capace di offrire ogni
giorno oltre 2.500 pasti caldi. Nel corso del 2009 sono stati
16.444 gli utenti che, almeno una volta dell'anno, hanno avuto
accesso alla struttura. A garantirne il funzionamento (oltre ai
due cuochi e ai 12 dipendenti di una societa' di servizi che si
occupano della distribuzione del cibo) sono impegnati oltre cento
volontari, che hanno il compito di accogliere gli ospiti e
garantire una tranquilla fruizione del servizio.
Per quanto riguarda la distribuzione dei pasti, dal 21 agosto al
19 settembre OSF ha assicurato un'accoglienza anche agli utenti
di religione musulmana che seguono il Ramadan e non possono
quindi accedere alla mensa durante il giorno. Gli utenti di
religione musulmana, invece del vassoio, hanno potuto ritirare
sacchetti con generi alimentari confezionati: durante i 30 giorni
del digiuno, sono stati distribuiti 2.540 sacchetti. Piu' del
doppio rispetto al 2008.
Oltre alla mensa, l'Osf da' la possibilita' a chi e' povero e
bisognoso di lavarsi e indossare vestiti puliti. Nel 2009 hanno
usufruito delle docce 5.033 uomini (provenienti soprattutto da
Romania, Marocco, Italia ed Egitto) e sono stati praticati 108
trattamenti anti scabbia. Al guardaroba invece hanno avuto
accesso 4.436 utenti; sono stati distribuiti 1.638 coperte, 927
lenzuola, 3.366 giubbotti, 16.423 camicie, 534 sacchi a pelo e
3,797 paia di scarpe. Nel 2009, poco piu' di 10mila persone
(10.860) si sono rivolte per la prima volta agli sportelli
dell'Opera San Francesco, anche in questo caso si e' trattato
prevalentemente di uomini tra i 25 e i 45 anni. Mentre le quattro
nazionalita' piu' rappresentate sono Egitto, Romania, Peru' e
Italia.
(Wel/ Dire)