(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 11 giu. - La sicurezza sul
lavoro e' un tema caldo degli ultimi anni, visto l'alto numero di
incidenti e morti bianche che si registrano nel paese. Ma chi
pensava che la disoccupazione garantisse almeno l'immunita' dai
danni alla propria salute dovra' ricredersi. Da Venezia e' stato
lanciato un allarme: anche la non occupazione puo' avere effetti
negativi sul proprio stato di salute. In particolare, i
disoccupati sarebbero maggiormente soggetti ad ansia,
depressione, propositi suicidi. Come se non bastasse, una recente
indagine a Torino dimostra che i disoccupati rischiano di morire
due volte di piu' degli occupati. Di tutto questo stanno parlando
oggi a Venezia i medici d'azienda e competenti nell'ambito del
Congresso nazionale dell'associazione che li riunisce, in corso
fino al 12 giugno.
Se, dunque, il lavoro ha i suoi rischi, la mancanza di lavoro
non ne e' esente, come spiega Pieralberto Bertazzi, ordinario di
Medicina del lavoro all'Universita' di Milano: "Sono numerose le
documentazioni scientifiche dell'associazione tra assenza di
lavoro e problemi di salute. Nel periodo attuale di crisi
economica viene denunciato un aumento del 30% di sindromi d'ansia
e del 15% di depressione. L'incremento di suicidi tra i
disoccupati e' stato documentato in diversi paesi". E aggiunge:
"In un'indagine nell'area di Torino il rischio di morire dei
disoccupati maschi e' risultato piu' che doppio rispetto agli
occupati. Tra le donne le conseguenze della disoccupazione sono
state vissute sia indirettamente, a causa della disoccupazione
del coniuge, sia come diretta esperienza personale, poiche' e'
cresciuto il loro tasso di occupazione". Si tratta di un fenomeno
dalle dimensioni consistenti, se si conta che alla fine dello
scorso anno la disoccupazione nell'area dell'Ue ha raggiunto il
10% e che in Italia il tasso stimato a dicembre 2009 e' stato
dell'8,5% (10% se si includono i cassintegrati). Bertazzi
tuttavia riconosce nel problema un risvolto positivo, poiche'
"questi dati sottolineano, per contrasto, quanto il lavoro sia
importante come fattore di salute. Occorre favorire un approccio
positivo al lavoro, anche dove le condizioni siano difficili (ma
controllate). Niente come possederne il significato rende il
lavoro fattibile e la fatica produttiva".
(Wel/ Dire)