(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 1 giu. - I siti di
comunicazione sociale come MySpace, Facebook e YouTube, cresciuti
rapidamente negli ultimi anni e molto frequentati dai giovani,
che in media si collegano da 2 - 4 volte al giorno per circa 1-2
ore e mezza, potrebbero pero' influenzare l'uso di alcol e
marijuana. Se da una parte, infatti, la partecipazione a tali
gruppi puo' favorire l'interazione con i coetanei e il processo
di costruzione dell'identita', diversi studi hanno evidenziato
l'esposizione degli utenti a contenuti che indurrebbero a
comportamenti a rischio per la salute, tra cui rapporti sessuali
non protetti ed uso di sostanze stupefacenti. Un gruppo di
ricercatori della Boise State University (Usa), ha esaminato i
contenuti relativi ad alcol e marijuana (immagini e video)
disponibili sui principali social network e l'opinione e la
percezione degli utenti rispetto a tali contenuti. L'indagine e'
stata condotta lungo due binari: sono state esaminate 150
raffigurazioni disponibili su MySpace e YouTube e sono stati
intervistati circa 300 studenti universitari tra i 18-25 anni
attraverso un questionario online. Quasi tutti gli studenti
intervistati (92%) dichiarano di possedere un profilo sui social
network; il 68% utilizza alcol, il 32% una volta a settimana; il
33% ha utilizzato marijuana, il 10% una volta a settimana. Le
foto e i video ritraggono maschi e femmine, soli o in gruppo,
mentre fumano marijuana, bevono alcol o sono ubriachi. Dalla
ricerca e' emrso anche che la maggioranza dei giovani internauti
conosce il fenomeno, e proprio i video sull'argomento vengono
visti spesso, votati e commentati dagli utenti. Le immagini alcol
correlate ritraggono per lo piu' gruppi di ragazze, mentre quelle
sulla marijuana riguardano piu' spesso maschi soli. Dallo studio
emerge un atteggiamento di accettazione rispetto alle immagini
alcol correlate, mentre nei confronti delle immagini collegate
alla marijuana c'e' meno approvazione, perche' si tratta di un
comportamento illegale. (Fonte: www.droganews.it)
(Wel/ Dire)