(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 1 giu. - Una lettera aperta
perche' la scommessa dell'E-Book, su cui le case editrici
italiane sembrano ormai voler puntare forte, non si riveli una
scommessa perdente per quanto riguarda l'accessibilita' del libro
elettronico del futuro.
È un appello, quello lanciato in rete da trecento non vedenti e
ipovedenti italiani che hanno scritto agli editori perche' i due
grandi progetti riguardanti gli e-book (l'Edigita e l'analoga
iniziativa della Mondadori) non trascurino la questione del
diritto di ciechi e ipovedenti alla lettura.
"Noi ipovedenti e non vedenti guardiamo con estremo favore il
fatto che l'editoria italiana finalmente punti sull'ebook in
quanto questo potrebbe abbattere forse definitivamente molte
delle barriere e delle intermediazioni che ostacolano il nostro
accesso alla cultura, alla scuola, all'informazione scientifica",
si legge nella lettera.
"Noi pensiamo che la scelta di un formato aperto e con le
caratteristiche di epub possa altresi' soddisfare necessita' di
trascrizioni alternative e di riadattamento che dovvessero essere
necessarie per la fruizione piu' completa dei contenuti",
continua il documento, che poi lancia un grido d'allarme,
esprimendo la preoccupazione per il fatto che la "giusta difesa
del drm" (il sistema di protezione dei file digitali n.d.r.) e
quindi del diritto d'autore possa impedire l'accesso ai libri
elettronici da parte dei disabili visivi o di chi necessita di
trascrizioni e adattamenti.
"Molti ebook commerciali in formato epub sono esclusivamente
utilizzabili dall'interno del programma Adobe digital editions,
od altri software e devices proprietari, e questo per noi
significherebbe la sostanziale inaccessibilita' ai contenuti,
come del resto e' stato gia' sollevato da prestigiose universita'
americane nei confronti sia del software di Adobe che del lettore
di ebook di Amazon", denuncia la lettera.
In sintesi, i non vedenti e gli ipovedenti italiani chiedono la
possibilita' di trasferire i contenuti di un e-book a programmi
alternativi quali i software per la lettura dello schermo, la
stampa Braille o per l'ingrandimento dei caratteri ed escludono
che cio' possa portare a uno "spaccio" degli e-book o dei loro
"testi destrutturati" che bypassi la regolare vendita.
Noi crediamo che i grossi gruppi editoriali e i loro partner
scientifici abbiano le competenze necessarie per proporre sistemi
di gestione del DRM compatibili con le deroghe al diritto di
autore", si legge nella lettera.
Infine i firmatari della missiva chiedono alle case editrici la
possibilita' di testare le pattaforme e-book prima che entrino a
regime, per evitare costi successivi di riadattamento e risolvere
in anticipo eventuali criticita'. In particolare, i test sono
importanti per le pubblicazioni di tipo scientifico, la cui
fruizione per studio e per ricerca non prevede una lettura
lineare del testo dall'inizio alla fine ma la possibilita' di
estesa navigazione fra paragrafi, capitoli, note etc. e la
necessita' di inserire commenti, segnalibri o altri appunti.
"Concludiamo augurandovi il meritato riscontro natalizio con
vendite massicce di ebook - recita il documento - e augurandoci
nel contempo di poterne godere e regalarne anche noi". Se gli
editori non faranno orecchie da mercante, l'e-book potrebbe, nel
medio termine, davvero risolvere in gran parte i problemi di
accesso alla cultura, alla scuola e al mondo del lavoro che i
disabili visivi hanno sempre avuto e purtroppo continuano ad
avere.
(Wel/ Dire)