MA GLI SPECIALISTI IN NEFROLOGIA DIMINUISCONO DELL'11%.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 1 giu. - Il 10% della
popolazione italiana soffre di malattie renali, di cui quasi un
milione di cittadini lombardi e 130mila nella sola citta' di
Milano.
Crescono i malati e le esigenze di cure, diminuiscono i medici ma
aumentano i camici rosa I medici italiani sono passati da 241
mila nel 2004 a 215 mila nel 2007, con una riduzione
significativa dell'11% in soli tre anni. E' la fotografata della
situazione della nefrologia nel nostro Paese, grazie alla ricerca
"Prospettive organizzative e strategiche per la nefrologia in
Italia" realizzata dal Cergas Bocconi di Milano e dal Cusas
dell'Universita' di Firenze con l'egida della Sin, Societa'
italiana di nefrologia e presentata in occasione di due congressi
scientifici svoltisi di recente a Firenze e a Roma e promossi da
Amgen Dompe'. Fino a dieci anni fa l'Italia era uno dei Paesi al
mondo con piu' medici, mentre adesso ce ne sono di piu' in
Belgio, Svizzera, Spagna, Olanda, Norvegia e Grecia. La densita'
medica comunque e' rimasta maggiore rispetto alla maggior parte
dei Paesi occidentali. Cio' ha avuto conseguenze sulla divisione
del lavoro (attivita' che all'estero sono svolte da infermieri,
in Italia sono di competenza dei medici), sulla divisione del
lavoro e sullo status sociale della professione (retribuzioni
piu' basse). Squilibrato il profilo di eta' dei medici con una
presenza massiccia di laureati negli anni 70 e 80 e di una
drastica riduzione successiva. Negli ultimissimi anni e'
diventato difficoltoso il ricambio degli specialisti che vanno in
pensione. Tra il 2000 e il 2007 l'eta' media e' passata da 47 a
50 anni e la percentuale di 55enni sale dal 12 al 27%. I giovani
medici sono soprattutto donne.
Dei 2191 nefrologi (1400 uomini) iscritti alla Sin, la
concentrazione massima per residenti e' in Val D'Aosta, la minima
in Trentino Alto Adige, mentre in Lombardia si attesta sotto la
media nazionale. I nefrologi piu' numerosi hanno tra i 50 e i 60
anni. Nelle classi di eta' piu' giovani (fino a 40 anni) le donne
sono piu' numerose degli uomini. I 100 neo specializzati in
nefrologia, in ciascuno degli ultimi anni, potrebbero essere
insufficienti per le esigenze dei malati che sono in aumento
soprattutto a causa dell'invecchiamento dell'eta' media dei
cittadini. In ogni caso in merito alle crescita delle malattie
nefrologiche nel futuro, la variabile chiave sara' anche in
questo ambito la prevenzione.
(Wel/ Dire)