'MEDICI NON PREPARATI: I PAZIENTI FINISCONO DALLO PSICHIATRA'.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 1 giu. - Detersivi, deodoranti,
colle, vernici, fertilizzanti, pesticidi, formaldeide, ma anche
benzina, toner e campi magnetici ad alta e bassa frequenza. Per
la gran parte dell'umanita' elementi di tutti i giorni, per
alcuni sostanze killer capaci di mandare letteralmente in tilt
chi ne viene a contatto per via tattile o olfattiva. La Mcs,
acronimo dell'inglese Multiple chemical sensivity, e' una
patologia che molti non conoscono, ma che coinvolge un numero di
persone di gran lunga superiore a quanto non si potrebbe pensare.
E che spesso, non essendo riconosciuta in quanto tale, viene
scambiata per una nevrosi o una psicosi da curare con l'aiuto di
uno psichiatra. Il professor Giuseppe Genovesi medico specialista
in endocrinologia, psichiatria e immunologia e ricercatore presso
il Policlinico Umberto I di Roma da anni studia la patologia. "Si
stima che in Italia le persone affette da sensibilita' chimica
multipla siano circa 1 milione - spiega -, ma solo 15mila, pari
all'1,5% del totale, sanno di avere la malattia". Ma che cos'e'
esattamente la sensibilita' chimica multipla? "Il termine Mcs e'
un termine generico, che indica una specifica sintomatologia che
interessa ogni organo e apparato - afferma Genovesi. - I soggetti
colpiti presentano una condizione di minore capacita' di
metabolizzare le varie sostanze tossiche esistenti nell'ambiente,
che possono essere percepite soprattutto dal punto di vista
olfattivo: pesticidi, conservanti, collanti, solventi, derivati
degli idrocarburi. Ma alla Mcs si associa spesso anche una
particolare sensibilita' di tipo elettromagnetico".
"Se tale condizione non e' adeguatamente gestita attraverso la
protezione e l'evitamento - prosegue il professore -, nel tempo
induce un peggioramento della sintomatologia fino a causare
disturbi neurologici estremamente gravi come l'encefalopatia
tossica, caratterizzata dalla presenza di disturbi importanti
della memoria e dell'umore". Prima della degenerazione, tuttavia,
la malattia puo' presentare sintomi molto simili a quelli di una
un'allergia. I sintomi piu' comuni sono "senso di bruciore nelle
prime vie respiratorie, crisi anafilattoide, cefalea, senso di
lipotimia, svenimento, coinvolgimento gastrointestinale e del
sistema immunitario fino al coinvolgimento contemporaneo di tutto
il network e addirittura all'encefalopatia tossica".
Nonostante la grande diffusione della patologia che "nei paesi
piu' industrializzati interessa circa il 2% della popolazione",
la maggior parte dei pazienti "non sa di avere questa malattia".
E la responsabilita' principale e' dei medici "che non sono in
grado di riconoscere il problema" e che spesso scambiano i
pazienti per allergopatici prescrivendo loro, appunto, delle
indagini allergologiche. Tuttavia - e qui viene il peggio -
"siccome noi medici applichiamo l'algoritmo specifico, quando una
malattia esula da quell'algoritmo improvvisamente diventa una
malattia psichiatrica". E "se il paziente si autoconvince di
avere problemi psichiatrici e comincia ad assumere psicofarmaci
c'e' anche il rischio che la sintomatologia peggiori, perche' una
delle caratteristiche di questa patologia e' proprio quella di
compromettere gli enzimi che metabolizzano la maggior parte di
questi farmaci".
Ma la Mcs e' anche di una patologia "scomoda" e strettamente
correlata alle condizioni ambientali: "Un ambiente sano non puo'
comportare la manifestazione della malattia", chiarisce Genovesi
che precisa anche come, in Italia, alcune regioni risultino
essere molto piu' colpite di altre. "La Campania e la Puglia sono
territori stracolmi di termovalorizzatori e, di conseguenza,
anche di diossina, di nanoparticelle e di polveri sottili -
precisa. - In questo senso l'area di Taranto e l'hinterland
napoletano sono un autentico disastro. Ma nessuna regione e'
esclusa, tranne l'Alto Adige e alcune zone della Valle d'Aosta".
C'e' poi il problema del riconoscimento della patologia. "Negli
Stati Uniti, Canada, Giappone e Sudafrica e, a livello europeo,
in Inghilterra, Germania, Spagna e Austria la malattia e'
riconosciuta a livello nazionale. - sottolinea Genovesi. - Da
noi, invece, e' riconosciuta soltanto da alcune regioni del
Centro Italia".
(Wel/ Dire)