DAL 2005 AL 2008 UN ANNO IN PIU' PER UOMINI E DONNE.
(DIRE - Notiziario Sanita') Perugia, 28 gen. - Longevi, ma in
sovrappeso, attenti alla prevenzione ma con alcuni "vizi" duri a
morire, come il fumo e l'alcol. E' la fotografia scattata dal
rapporto "Passi dell'Umbria 2008", mirato ad individuare il
"guadagno" in salute dei cittadini della regione negli ultimi
cinque anni. Il dossier e' stato al centro dei lavori del
convegno "La salute degli umbri", promosso dalla Regione, dalle
Asl, da docenti e ricercatori universitari. Un guadagno in salute
che e' riscontrabile nell'allungamento della vita tanto degli
uomini che delle donne, nella diminuzione percentuale di malattie
cardio-vascolari e di tumori come cause di morte.
"Su una popolazione che al primo gennaio 2009 e' di 894.222
persone- spiega Stefania Pardini, della Direzione sanita' e
servizi sociali della regione- il 52% e' donna ed il 23% e' over
65. Significativo anche l'aumento della speranza di vita: in tre
anni, dal 2005 al 2008, si e' passati dai 78 ai 79 anni per gli
uomini e dagli 84 agli 85 per le donne". Questi i dati piu'
significativi. Solo il 25% degli intervistati dice di condurre
una vita sedentaria, mentre il 34% ha dichiarato di svolgere un
livello di attivita' fisica conforme a quanto indicato dalle
raccomandazioni internazionali. Sul fronte nutrizionale e delle
abitudini alimentari il 34% degli intervistati e' in sovrappeso
mentre la condizione di obesita' riguarda il 10% del campione.
Per quanto riguarda l'alimentazione, il consumo di frutta e
verdura e' molto diffuso, sebbene solo l'8% dichiara di assumere
le quantita' raccomandate.
Le cose cambiano rispetto al consumo di alcol: i bevitori a
rischio sono il 18% del campione, di cui il 7% risulta bevitore
fuori pasto, nel 7% si riscontra il cosiddetto "binge", il
disturbo dell'assunzione incontrollata, e il 4% e' un forte
bevitore. L'abitudine al fumo coinvolge il 29% degli
intervistati, tra i 18 e i 69 anni. Le percentuali di fumatori
tra uomini e donne sono sempre piu' vicine e per la prima volta
non significativamente diverse. Nel corso dell'ultimo anno circa
il 37% ha tentato di smettere. Ancora, il 20% degli intervistati
ha dichiarato di essere iperteso e tra questi l'85% e' in
trattamento farmacologico, percentuale maggiore rispetto al dato
medio nazionale (73%). La percentuale di coloro che riferiscono
di essere affetti da diabete nella popolazione tra i 18 e i 69
anni e' circa del 5%.
Dal rapporto emergono anche dati relativi alla sicurezza
stradale: il 74% delle persone intervistate ha dichiarato di
utilizzare in modo sistematico la cintura di sicurezza anteriore
e solo il 14% ha utilizzato sempre la cintura posteriore. Queste
percentuali risultano significativamente piu' basse rispetto al
dato medio nazionale. L'11% ha dichiarato inoltre di aver guidato
sotto l'effetto dell'alcol, mentre l'8% di essere stato
trasportato da un conducente che guidava in stato di ebbrezza.
Altro dato da non sottovalutare e' che, nonostante la frequenza
degli infortuni, la percezione del rischio infortunistico in
ambito domestico non e' elevata visto che il 90% degli
intervistati ritiene questo rischio basso o assente.
Sul fronte della prevenzione, l'81% delle donne tra i 50 e i
69 anni ha effettuato una mammografia negli ultimi due anni; un
dato, quest'ultimo, maggiore rispetto alla media nazionale (71%).
Per la diagnosi precoce del tumore del collo dell'utero l'81%
delle donne tra i 25 e i 64 anni ha effettuato almeno un pap test
negli ultimi tre anni; anche in questo caso il dato supera quello
nazionale (75%). Infine, riguardo la percezione del proprio stato
di salute, il 65% delle persone intervistate ha dichiarato di
ritenere buone le proprie condizioni, ma le persone piu' anziane,
con una o piu' patologie croniche, con un basso livello di
istruzione o con molte difficolta' economiche hanno una
percezione molto meno positiva della loro situazione generale.
Circa il 10% del campione riferisce di aver avuto sintomi di
depressione. Tra questi il 41% si e' rivolto ad un medico, mentre
il 37% non ha chiesto aiuto a nessuno.
"Il campione di intervistati e' costituito da 1270 persone,
selezionate in modo casuale dalle liste delle anagrafi sanitarie
delle Asl regionali- spiega Maria Donata Giamo, della Direzione
regionale sanita' e servizi sociali- ed e' costituito in uguale
percentuale da donne e uomini, mentre l'eta' media complessiva e'
di 44 anni. Il 64% ha un titolo di studio superiore o la laurea e
il 67% di coloro che hanno tra 18 e 65 anni ha un lavoro
regolare".
"Il sistema Passi ci permette di monitorare in modo
dettagliato la realta'- prosegue Giamo- perche', se sul fronte
della prevenzione e delle vaccinazioni siamo molto avanti anche
grazie al sistema informativo, ci sfuggono quel numero di
soggetti che per effettuare alcuni screening, si rivolgono alle
strutture private. Ormai da tempo- conclude Giamo- abbiamo creato
una rete stretta con interlocutori esterni per coordinare le
varie attivita' di prevenzione. In particolare con l'Ufficio
scolastico regionale abbiamo sottoscritto un protocollo per tutta
una serie di attivita' di prevenzione e informazione nelle
scuole".
(Wel/ Dire)