I RISULTATI DI UNO STUDIO AMERICANO.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 28 gen. - Una scoperta
fondamentale, che "potrebbe salvare migliaia di vite ogni anno".
È cio' che affermano i ricercatori che hanno svelato i meccanismi
alla base della resistenza ai farmaci nel caso di tumore al seno.
La scoperta si deve a un'e'quipe del Dana Farber Institute di
Boston, negli Stati Uniti, che ha pubblicato i risultati dello
studio sulla rivista scientifica 'Nature Medicine'. Individuando
i geni responsabili della farmaco-resistenza, si puo' comprendere
in anticipo la reale efficacia o meno della chemioterapia e
intervenire di conseguenza con maggior tempestivita' nella
terapia, modificandola secondo le esigenze che si presentano di
volta in volta.
La ricerca americana ha preso in esame una serie di farmaci
che combattono il cancro al seno e che prendono il nome di
antracicline, sostanze adiuvanti per la terapia che si rende
necessaria a seguito dell'intervento chirurgico, allo scopo di
scongiurare la ricomparsa della neoplasia. Farmaci come la
doxurubicina, la daunorubicina e l'epirubicina sono molto
utilizzati nel trattamento dei tumori al seno. I ricercatori
statunitensi hanno analizzato campioni di tumore prelevati da 85
donne, cercando le caratteristiche utili a spiegare la differenza
di efficacia del trattamento a seconda dei soggetti. Gli
scienziati si sono resi conto che in un caso su cinque, due geni
presentavano un'iperattivita' che consentiva al cancro di opporre
resistenza alla chemioterapia. Le donne a cui erano riconducibili
tali campioni erano le stesse sulle quali il trattamento si era
rivelato inefficace, con la conseguente comparsa di recidive e
nuove metastasi. Sull'evoluzione della ricerca e la messa a punto
di un test da utilizzare per riuscire a predire l'efficacia del
trattamento farmacologico, il coordinatore della ricerca, Andrew
Richardson, si e' mostrato abbastanza fiducioso: "Questi
risultati suggeriscono che i tumori resistenti alle antracicline
possono ancora essere sensibili ad altri agenti. Per questo-
dice- un test su questi geni sarebbe molto utile per definire la
terapia piu' efficace per queste pazienti. Un kit per questo tipo
di test genetici non dovrebbe essere difficile da sviluppare e
potrebbe essere sperimentato sulle pazienti in meno di un anno".
(http://italiasalute.leonardo.it)
(Wel/ Dire)