DISEGNO DI LEGGE DELEGA PER RIDURNE ENTRO 2013 LA DIPENDENZA.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 26 gen. - "Per affrontare la
crisi e le difficolta' economiche che aggrediscono gli
agricoltori l'unica strada da percorrere e' quella della
'qualita'' con la quale l'agricoltura italiana, puntando sulla
straordinaria tipicita' dei suoi prodotti puo' competere anche a
livello internazionale. Ma la ricerca della qualita' e'
inscindibile dalla ricerca di maggior sostenibilita' ambientale e
della sicurezza alimentare". Cosi' Francesco Ferrante, senatore
Pd e responsabile Agricoltura di Legambiente, commenta il disegno
di legge 'Delega al governo per nuove norme per l'utilizzo dei
prodotti fitosanitari in agricoltura', presentato oggi al Senato
inieme ad Antonio Longo, presidente del Movimento difesa del
cittadino (Mdc) e Stefano Ciafani, responsabile scientifico di
Legambiente.
"Con questo disegno di Legge, nello spirito delle recenti
direttive europee che gia' prevedono che gli Stati membri
adottino piani nazionali per l'uso sostenibile dei fitofarmaci,
vogliamo ridurre, entro il 1 gennaio 2013, la dipendenza
dall'utilizzo dei pesticidi e regolamentare la fase dell'impiego
dei prodotti fitosanitari in agricoltura- spiega Ferrante- metodi
alternativi e piu' sostenibili sono possibili e gia' praticati,
le norme europee tracciano la strada giusta ma oggi abbiamo
bisogno di regole certe che entrino in vigore in tempi
ragionevoli ma definiti e di sistemi che sostengano concretamente
l'agricoltura di qualita'". "Sono numerosissime" le sostanze
chimiche utilizzate a fini produttivi nell'agricoltura
convenzionale, ricordano da Legambiente. Numerosissime sono,
pero', "anche le analisi che rilevano la persistenza dei loro
residui sul prodotto finale destinato alle nostre tavole". E se
la normativa esistente gia' stabilisce i livelli di
concentrazione consentiti per ogni pesticida, "nessuna legge
considera, per esempio, la presenza contemporanea delle diverse
molecole sullo stesso frutto".
Nessuna norma spinge poi a limitare l'uso dei fitofarmaci "in
un'ottica di miglioramento della sostenibilita' ambientale, di
tutela della salute e di promozione delle eccellenze qualitative
territoriali quali quelle del biologico e della lotta integrata".
Nei rapporti elaborati annualmente da Movimento Difesa del
Cittadino e Legambiente, 'Italia a tavola' e 'Pesticidi nel
piatto', si ha "la conferma della presenza di residui di
pesticidi nel cibo che arriva sulle tavole dei consumatori".
Complessivamente le analisi svolte dai laboratori pubblici
provinciali e regionali "nel corso del 2009 hanno preso in
considerazione 8.764 campioni, di cui 109 sono risultati
irregolari (1,2% del totale), in leggero aumento rispetto al 2008
(1%), mentre su 2410 (il 27,5%) e' stata rilevata la presenza di
uno o piu' residui. In aumento, rispetto all'anno precedente,
anche la percentuale di campioni con uno o piu' residui tra i
prodotti derivati (19,5%) e nelle verdure (16,3%)". Nella frutta
"su 3.507 campioni, 81 (il 2,3%) sono irregolari con residui al
di sopra dei limiti di legge (+0,7% rispetto al 2008)!. I
campioni di frutta !regolari con uno o piu' di un residuo chimico
risultano pari al 43,9%, quindi solo poco piu' di un frutto su
due (il 53,8% per la precisione) tra quelli che arrivano sulle
nostre tavole e' privo di residui chimici". Tra i prodotti che
presentano contemporaneamente residui di diverse sostanze
chimiche, ricordano Legambiente e Mdc, "i cui effetti sinergici
sulla salute dell'uomo e sull'ambiente andrebbero adeguatamente
verificati, citiamo, solo a scopo esplicativo, i due campioni di
uva, analizzati in Sicilia e Puglia, con rispettivamente 9 e 7
diverse sostanze chimiche. 7 sostanze anche su una mela
analizzata in Campania e su un peperone in Sicilia e ben 6
principi attivi su una sola fragola in vendita in Puglia. Su una
mela, un pomodoro e in un campione di vino sono stati
rintracciati anche residui di Procimidone, un fungicida della
classe dei Distruttori endocrini, gia' considerato come possibile
cancerogeno dall'Epa, l'Agenzia americana per la protezione
ambientale".
"L'iniziativa di Ferrante e' molto opportuna e la condividiamo
pienamente- dice il presidente di Mdc Antonio Longo- garantire ai
consumatori la migliore sicurezza alimentare possibile deve
essere una priorita' per tutta la filiera, a cominciare dagli
agricoltori". Il successo dei prodotti biologici "e' la
dimostrazione che le famiglie sono disposte anche a spendere
qualcosa in piu' per avere ortofrutta sicura- aggiunge- chiediamo
inoltre che si cominci ad educare i bambini a mangiare questi
prodotti fin dalle mense dei nidi e delle scuole materne, come
gia' avviene nei Comuni piu' attenti alla salute dei cittadini".
L'adozione del principio di precauzione, sottolinea il
responsabile scientifico di Legambiente Stefano Ciafani, "risulta
ormai inderogabile". E' "necessario intervenire", per esempio,
per "modificare i modelli di riferimento utilizzati nel calcolo
dei limiti di concentrazione dei residui consentiti per tutelare
meglio la salute dei bambini e adottare efficienti modelli di
analisi del multiresiduo che possano valutare la tendenza di
alcuni agrofarmaci a rilasciare nell'ambiente residui
potenzialmente nocivi per la salute umana ma anche dell'ambiente
e degli animali".
(Wel/ Dire)