DIRITTO AL BENESSERE E ALLA SALUTE COME PER GLI ALTRI BAMBINI.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 26 gen. - E' stato firmato il
15 gennaio a Roma un protocollo d'intesa tra l'Associazione
culturale pediatri (Acp) e la Federazione italiana per il
superamento dell'handicap (Fish), per la tutela del diritto al
benessere e allo sviluppo psicofisico dei bambini e degli
adolescenti, in particolare di quelli con disabilita'. Stime
dell'Istat, infatti, parlano di circa 3 milioni di persone con
disabilita' in Italia, 200.000 dei quali sotto i 6 anni, e
188.000 fra i 6 e i 14 anni, con un totale di circa 50.000
affetti da una malattia genetica e/o portatori di una disabilita'
complessa, fra 0 e 17 anni. In sostanza, le disabilita' croniche
nel nostro Paese sembrerebbero riguardare quasi il 2 per cento
della popolazione da 0 a 18 anni. "E, tuttavia- si legge nella
nota congiunta di Acp e Fish- i bisogni reali dei bambini e dei
ragazzi con disabilita' e delle loro famiglie continuano a
restare inevasi, se non addirittura 'invisibili' al sistema
sociosanitario. Si puo' affermare in tal senso- continua il
comunicato- che la presa in carico di queste persone sia una
finalita' ancora da perseguire. Come espresso, dunque, nella
Convenzione ONU sui Diritti delle persone con disabilita',
ratificata dall'Italia all'inizio del 2009, serve un profondo
ripensamento sociale che richiede innanzitutto il superamento
delle attuali barriere culturali, prima ancora che fisiche".
Per l'Acp e la Fish e' dunque prioritario allearsi per:
"Sensibilizzare le istituzioni locali e nazionali, i pediatri e
gli operatori sanitari sulla non discriminazione e l'uguaglianza
delle opportunita', e sul dovere di garantire alle persone con
disabilita' il godimento dei diritti e delle liberta'
fondamentali; progettare e attuare attivita' e iniziative locali,
provinciali e regionali; formare i pediatri sulle patologie
croniche e sull'importanza della comunicazione-relazione con il
piccolo paziente e la sua famiglia sia attraverso il counselling
che la medicina narrativa".
Tra le azioni prioritarie previste dal Protocollo, vi sara' la
promozione del principio di non discriminazione e la raccolta e
analisi di dati epidemiologici sui rapporti tra i servizi
sociosanitari e le famiglie, oltre che sui bisogni prioritari
nell'area delle cure primarie, dell'assistenza perinatale, delle
malattie croniche e delle disabilita'.
(Wel/ Dire)