SANITÀ. A BOLOGNA UNICA CHIRURGIA PEDIATRICA S.ORSOLA-MAGGIORE
3 SALE OPERATORIE, 36 POSTI LETTO, 2 "TIN" E UNA RIANIMAZIONE.
(DIRE - Notiziario Sanita') Bologna, 21 gen. - Una Chirurgia
pediatrica metropolitana, che riunisce quelle del Sant'Orsola e
del Maggiore sotto un'unica direzione. E' questo il primo passo
operativo della riorganizzazione complessiva della rete
pediatrica ospedaliera di Bologna, presentata ieri alla stampa
dalle due aziende ospedaliere del capoluogo.
La nuova unita' operativa, attiva da una settimana, e' stata
affidata a Mario Lima (gia' direttore della Chirurgia pediatrica
del Sant'Orsola-Malpighi), che con l'accorpamento vede sotto le
Due torri "una delle prime strutture d'Italia" nel campo, grazie
a tre sale operatorie attive ogni giorno, 36 posti letto, due
terapie intensive neonatali ed una "vera" rianimazione
pediatrica. Tutto affidato a 14 chirurghi (nove dal Sant'Orsola e
quattro del Maggiore) piu' cinque specializzandi. L'unita' ne
giovera' dal punto di vista della fruizione delle nuove
tecnologie, assicura Lima, a partire dal collegamento in
videoconferenza che mettera' in rete Sant'Orsola e Maggiore. Lima
aggiunge "la grande possibilita' di ampliare la rete formativa",
sommando le competenze delle due equipe e sfruttando al meglio il
rapporto con l'Universita', e per il futuro attende di poter
verificare un'ottimizzazione delle risorse economiche. Per il
momento da questo punto di vista "non e' stata fatta alcuna
valutazione", spiega il direttore sanitario dell'Ausl, Massimo
Annichiarico, perche' l'operazione "non e' stata fatta per
risparmiare". Anzi, per ora c'e' da registrare qualche spesa in
piu': e cioe' l'investimento tecnologico che l'Ausl ha operato
per garantire "l'allineamento tecnologico" della propria sala
operatoria con quelle del Sant'Orsola (solo un "primissimo" passo
da 60.000 euro).
Con la Chirurgia pediatrica, quindi, si inaugura il processo
di riorganizzazione richiesto dalla Conferenza sociosanitaria di
Bologna, che punta "ad un nuovo modello- ricorda Annichiarico- in
cui l'integrazione e la messa a fattore comune sia in grado di
aumentare le condizioni di accessibilita' alle migliori
competenze a disposizione sul territorio". Ad Annichiarico fa eco
Vito Bongiovanni, direttore sanitario dell'Azienda
ospedaliero-universitaria, per il quale l'unificazione delle
Chirurgie pediatriche "e' un segno concreto in cui certe parole
d'ordine, come l'integrazione, si traducono in azioni concrete".
Intanto, in attesa della riorganizzazione complessiva, la
nuova Chirurgia pediatrica e' gia' in grado di curare un terzo
dei casi trattati ogni anno in Emilia-Romagna: sono stati infatti
2.250 i pazienti da zero a 14 anni operati nel 2008 sommando i
dati delle due Chirurgie (1.376 al Sant'Orsola e 874 al
Maggiore), sui 6.412 della regione. Ora al Sant'Orsola saranno
concentrate le attivita' di chirurgia notturna in urgenza, il
trattamento dei casi di particolare complessita' e la chirurgia
neonatologica. Al Maggiore, invece, toccano le attivita'
programmate, di Day Surgery, di chirurgia di media complessita' e
l'assistenza chirurgica dedicata ai bambini affetti da patologie
neuromuscolari.
(Wel/ Dire)
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