PRIMA DI NATALE IL SENATORE PD È STATO SENTITO DAL PM TAMPIERI.
(DIRE - Notiziario Sanita') Bologna, 21 gen. - La Procura di
Bologna indaga contro ignoti sulla vicenda del senatore Ignazio
Marino (Pd) e sulle presunte motivazioni politiche che hanno
fatto improvvisamente saltare il contratto che il chirurgo aveva
gia' praticamente firmato la scorsa primavera per venire a
operare al Policlinico Sant'Orsola sotto le Due Torri. A far
emergere il sospetto di motivazioni politiche a giustificare
l'improvviso voltafaccia dei vertici del Sant'Orsola sono una
serie di intercettazioni (pubblicate ieri sul 'Corriere della
sera') in cui i magistrati della Procura di Crotone si sono
imbattuti indagando su tutt'altra vicenda. Gli atti
dell'inchiesta calabrese relativi a queste intercettazioni
qualche mese fa sono stati trasmessi alla Procura di Bologna,
dove e' stato aperto un fascicolo, contro ignoti, che ipotizza il
reato di abuso d'ufficio. Dell'indagine si occupa il pm Luca
Tampieri, che prima di Natale ha convocato e ascoltato, come
testimone, il senatore Marino. Per il momento non e' stato
sentito nessun altro, ne' il magistrato ha dato ordine di
acquisire documentazione.
Stando a quanto emerge dalle intercettazioni, Marino sarebbe
stato boicottato nel suo arrivo al Sant'Orsola, con cui aveva
gia' concordato quasi tutti i dettagli per operare in un reparto
all'avanguardia nei trapianti diretto da Antonio Daniele Pinna,
dopo la scelta di candidarsi per il Pd, in concorrenza con Pier
Luigi Bersani.
Il telefono intercettato dagli inquirenti e' quello del
commercialista crotonese Giuseppe Carchivi (con studio in
provincia di Siena). In una telefonata del 25 agosto, Carchivi
parla con un chirurgo del S.Orsola che lui chiama "professore",
ed e' proprio il camice bianco a dire: per "lui (Marino, ndr)
c'e' poco da fare, s'e' schierato da un'altra parte di dove
stanno questi". Ma la telefonata forse piu' significativa e' del
20 agosto: Carchivi parla con un altro medico, stando a quanto
scrive il 'Corsera', che lavora a stretto contatto con l'equipe
di Pinna e dice, a proposito di Marino e del suo mancato arrivo
al Policlinico: "Hanno fatto il voltafaccia (...) in sostanza i
vertici regionali, che come tu sai si sono schierati con Bersani,
e quindi Marino non e' piu' gradito qua... il mio direttore
generale Cavina lo ha chiamato dicendogli 'sa... abbiamo
difficolta' di sala operatoria, problemi di Consiglio di
Facolta', sa che c'e' un centrodestra molto forte a Bologna'...
pensa che cazzate che gli ha raccontato".
Poi, piu' avanti nella telefonata, lo stesso chirurgo
prosegue: "In realta' ufficialmente non e' mai stato detto
questo. Ufficialmente e' stato detto che abbiamo problemi di sala
operatoria, che le sale operatorie sono troppo piene che...
Insomma, tutte cazzate, ovviamente, tutte minchiate...". Piu'
avanti ancora, il chirurgo dice una frase a proposito della
reazione di Pinna, il direttore della struttura dove avrebbe
operato Marino: "Pinna ha detto che (Marino, ndr) ha fatto una
mossa che gli ha tagliato le gambe, Bissoni (l'assessore
regionale alla Sanita', ndr) era favorevolissimo all'operazione".
E dire che dalle intercettazione emergerebbe che Marino non
avrebbe neppure chiesto compensi molto alti per operare al
Policlinico.
(Wel/ Dire)