LO USANO 71% MEDICI FAMIGLIA E 67% SPECIALISTI; SUD NON ARRANCA.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 19 gen. - Si diffonde il
fascicolo elettronico (Fse) dei pazienti nelle Aziende sanitarie
locali e negli ospedali. I dati in possesso della Federazione
italiana delle aziende sanitarie ed ospedaliere (Fiaso) dicono
che ad oggi il 43% delle Asl, il 62% delle aziende ospedaliere e
dei presidi ospedalieri, oltre che il 19% degli ambulatori
territoriali interagiscono in qualche modo con il Fse.
Il fascicolo elettronico, poi, non e' piu' uno sconosciuto per
il 71% dei medici di famiglia e i pediatri di libera scelta, il
67% di medici ospedalieri e specialisti e il 29% degli
infermieri. Piu' bassa la "copertura" tra i farmacisti: e' solo
del 5%. Con l'Fse sono gestite il 52% delle prestazioni
specialistiche ed ospedaliere, il 33% delle prestazioni
farmaceutiche e il 24% di quelle di Pronto soccorso. Risultati
decisamente importanti, ma ancora poco palpabili per i cittadini,
visto che la nuova arma sanitaria on-line e' ancora nella fase
sperimentale del prototipo e l'accesso ai dati, salvo rare
eccezioni, e' al momento riservato solo al personale sanitario.
Diversi i vantaggi dell'Fse: mai piu' duplicazioni inutili e
costose di analisi gia' effettuate; possibilita' per medici di
famiglia, specialisti e ospedalieri di comunicare tra loro via
web accedendo istantaneamente a tutte le informazioni cliniche
che riguardano il paziente. E per l'assistito la prospettiva di
leggere comodamente dal proprio Pc il risultato di un'analisi o
di avere a portata di clic, previo utilizzo di una password,
tutta la propria storia sanitaria, referti, ricette e ricoveri
compresi.
L'Fse e' poi diffuso in modo molto difforme tra le Regioni,
anche se il Sud questa volta non arranca. In particolare in sette
Regioni c'e' una diffusione del fascicolo in oltre il 75% di Asl
e aziende ospedaliere: Lombardia, Friuli (dove l'Fse non e' pero'
accessibile per gli operatori sanitari, come medici ospedalieri,
medici di famiglia e specialisti ambulatoriali), Emilia-Romagna
(ma per gli operatori la diffusione e' inferiore al 25%),
Toscana, Calabria (anche qui con diffusione fuori di Asl e Ao
inferiore al 25%), Sicilia (con diffusione presente solo per le
aziende) e Sardegna.
Per quanto riguarda i sistemi di prescrizione elettronica il
95% delle regioni dichiara di avere previsto, di avere in corso
di realizzazione o di aver gia' attivato almeno un sottosistema.
Ma entrando nel dettaglio la situazione risulta essere ancora
molto eterogenea. La prescrizione elettronica di visite, analisi
e farmaci e' diffusa in oltre il 75% delle Asl e ospedali in
Valle d'Aosta, Friuli, Emilia Romagna, Umbria, Calabria, Sicilia
e Sardegna, a Bolzano anche se solo a Bolzano e in Sardegna la
prescrizione elettronica e' altrettanto diffusa tra gli operatori
sanitari. Una diffusione inferiore al 25% della prescrizione
elettronica si rileva in un nutrito gruppo di Regioni: Lombardia,
Veneto, Liguria, Abruzzo, Molise, Campania e Basilicata. Nelle
restanti regioni (Piemonte, Toscana, Marche, Lazio e Puglia), la
prescrizione elettronica non risulta al momento essere stata
avviata. Ampiamente diffusi sono i sistemi di anagrafe, che non
solo consentono di evitare sprechi o brogli (tipo prescrizioni
per assistiti gia' deceduti) ma che risultano essere basilari per
l'attivazione del Fse. Sistemi o sottosistemi di anagrafe sono in
corso di realizzazione o sono stati gia' avviati nel 90% delle
Regioni.
(Wel/ Dire)