"IL PAESE HA COLMATO MOLTI GAP MA RESTANO ANCORA TANTI PROBLEMI".
(DIRE - Notiziario Sanita') Firenze, 12 gen. - "Negli ultimi anni
l'Italia ha colmato un grande gap nello sport per disabili e
adesso, attraverso una vera rivoluzione culturale, siamo una
delle realta' piu' avanzate a livello europeo tanto che paesi
come Inghilterra e Spagna studiano il nostro modello". Cosi' Luca
Pancalli, vicepresidente nazionale del Coni e presidente del
comitato italiano paralimpico, e' intervenuto al riguardo dello
sport per disabili in Italia a margine del convegno "Sport
insieme. Lo sport per tutte le abilita'" che si e' tenuto questa
mattina al Nelson Mandela Forum di Firenze. "Naturalmente- ha
aggiunto Pancalli- c'e' ancora tanto da fare ed esistono ancora
grandi lacune. Purtroppo non esiste una vera cultura sportiva,
bensi' una cultura del tifo, della medaglia, della vittoria. In
ogni caso, lo sport ultimamente ha mostrato grande rispetto e
tolleranza delle diversita' ed e' stato uno degli strumenti con
maggior capacita' unificanti a livello sociale".
Pancalli ha individuato tre problemi principali che lo sport
per disabili deve affrontare. "Innanzitutto- ha spiegato il
presidente del comitato paralimpico- c'e' grande difficolta' nel
trovare strutture ricettive per colmare la domanda sportiva dei
disabili soprattutto perche' c'e' carenza di operatori sportivi
specializzati. In secondo luogo, esistono difficolta' di tipo
informativo: molto spesso il disabile che intende fare sport non
sa proprio dove andare. Infine c'e' il problema nel mondo della
scuola, dove lo sport e' sottovalutato e viene concepito come una
sorta di ricreazione allargata. Lo sport deve essere uno
strumento educativo e questo fattore e' stato sottovalutato per
troppo tempo in Italia con la conseguenza che anche lo sport per
disabili ne ha risentito".
Pancalli e' intervenuto anche al riguardo dei cori razzisti
negli stadi. "Io noto un peggioramento nella societa'- ha detto-
non un peggioramento negli stadi. Basta girare per le nostre
citta' e vedere gli atteggiamenti che ci sono, spesso anche nelle
scuole, dove ragazzi di colore sono vittime di sfotto'. Non
accade solo negli stadi: lo stadio e' il concentrato del nostro
vivere". "Lo sfotto'- ha aggiunto Pancalli- non puo' mai cadere
nel razzismo: questa e' una cosa che va sempre condannata. In
passato, da disabile, anch'io sono stato oggetto di sfotto' per
via della disabilita': bisogna fare qualcosa e va fatta tutti
insieme. E' evidente che deve essere fatta qualsiasi cosa si puo'
fare per evitare questi fenomeni che certamente non rendono onore
al mondo dello sport, ma anzi sono condannabili e deprecabili.
Bisogna pero' sfuggire dalla facile demagogia e dalla facile
retorica: il problema non si risolve con atteggiamenti troppo
semplicistici: non c'e' una sola soluzione, una sola ricetta".
(Wel/ Dire)