SANITÀ. BOLOGNA, PREVENZIONE VELOCE PER L'ARTRITE REUMATOIDE
300 NUOVI CASI L'ANNO IN PROVINCIA, ACCORDO TRA RIZZOLI E MEDICI
(DIRE - Notiziario Sanita') Bologna, 25 feb. - Con una
impegnativa sola si fanno tutti i controlli, direttamente al
Rizzoli, e se ne esce con la diagnosi e le eventuali cure. É una
specie di corsia preferenziale, creata con un accordo tra i
medici di medicina generale e l'Istituto ortopedico Rizzoli per
prevenire l'artrite reumatoide, una patologia che colpisce in
particolare le donne tra i 30 e i 50 anni costringendo in 25%
delle persone che ne soffrono a lasciare il posto di lavoro.
Secondo gli studi statistici, l'artrite reumatoide in Provincia
di Bologna conta circa 3-4.000 malati. Su 300 nuovi casi
all'anno, i due terzi sono dunque donne e soffrono di dolori alle
articolazioni delle mani con tumefazioni e a volte arrossamento.
Le sofferenze si sentono soprattutto al mattino.
Gli studi hanno evidenziato che il danno alle articolazioni si
sviluppa precocemente e che oltre il 70% dei malati presenta
lesioni che possono essere viste con una semplice ecografia. E'
una malattia diversa dall'artrite, spiegano stamane in una
conferenza stampa Stefano Liverani e Stefano Galletti,
rispettivamente direttore sanitario e responsabile ecografia del
Rizzoli, puo' essere fermata o perlomeno arginata, grazie a una
diagnosi che si puo' avere con la visita dello specialista,
l'ecografia e un particolare tipo di analisi del sangue.
Finora, pero', un medico di famiglia, in caso di sospetto,
avrebbe dovuto attivare un percorso lungo di esami, ora, con
questo accordo, il paziente arriva direttamente al Rizzoli con la
prescrizione del medico e in due visite ha i risultati. Il Centro
artriti precoci del Rizzoli ha attivato un numero (dal lunedi' al
venerdi' dalle 15 alle 17) e una e-mail dedicata ai medici di
famiglia che possono cosi' far partire il percorso di diagnosi
breve.
"Si tratta di una malattia invalidante- commenta l'assessore
provinciale alla Sanita', Giuliano Barigazzi- che si puo'
prevenire. Consideriamo questo nuovo percorso attivato
dall'accordo come un primo passo verso una rete di prevenzione e
cura complessa".
Anche l'ordine dei medici vede con grande considerazione
questo tipo di prevenzione, aggiunge il presidente di Bologna,
Giancarlo Pizza, e "noi la pubblicizzeremo sul sito, che ha
800.000 visite al mese e con tutti i medici di famiglia".
(Wel/ Dire)
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