I GINECOLOGI: "USIAMO ANCHE I REALITY PER EDUCARE I GIOVANI"
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 25 feb. - Un decalogo da
seguire quando in Tv si parla di sessualita'. A proporlo e' la
Societa' italiana di ginecologia e ostetricia (Sigo), che avanza
l'idea di utilizzare i programmi piu' seguiti dai ragazzi per
educarli a comportamenti responsabili. Parlare al "Grande
fratello" di scelte consapevoli? Spiegare in "Un posto al sole"
come proteggersi dai rischi? Non e' una provocazione, ma quanto
suggeriscono autorevoli ricerche internazionali che dimostrano
come per gli adolescenti sia piu' facile recepire questi messaggi
quando a pronunciarli sono persone con cui si identificano: i
protagonisti di un telefilm, i concorrenti di un reality o i
giovani talenti dei piu' seguiti show degli ultimi anni. Sigo,
con il proprio progetto educazionale "Scegli Tu", ha proposto
oggi in un incontro a Roma, 10 regole da condividere con autori e
conduttori per utilizzare i vari format come veicolo di
informazioni certificate. Se i grandi network sposeranno il
progetto, l'Italia diventera' il primo Paese a dotarsi di un
"codice di autoregolamentazione" su questi temi.
"Il meccanismo dell'immedesimazione vale purtroppo anche
all'inverso- spiega Giorgio Vittori, presidente Sigo- se la
sessualita' viene affrontata in maniera superficiale o impropria
si rischia di contribuire alla disinformazione dei nostri
giovani. E oggi ce n'e' tanta: il 37% delle adolescenti la "prima
volta" non utilizza nessuna protezione (17%) o solo il coito
interrotto (20%) e solo una su 5 si confronta con il medico in
merito all'informazione sulla salute riproduttiva e la
pianificazione familiare. Qualche tentativo di inserire messaggi
educazionali in programmi "cult" si e' gia' visto anche nella
nostra Tv, ma non sui temi della salute sessuale". Il decalogo
indica di cogliere ogni occasione, sia con gli autori che nelle
dirette, per spiegare che ciascuno dei due partner deve fare la
propria parte, per informare sui duplici rischi di un rapporto
non protetto (gravidanze indesiderate e malattie sessualmente
trasmissibili) e per sfatare luoghi comuni e convinzioni errate,
come quella sull'efficacia del coito interrotto.
"Nella comunicazione e' necessario insistere sempre sul
messaggio della doppia barriera, pillola per lei e profilattico
per lui- commenta Valeria Dubini, vicepresidente
dell'Associazione degli ostetrici e ginecologi ospedalieri
italiani (Aogoi)- e va sottolineato come questo sia il modo
migliore pure per proteggere la fertilita' futura. Ma va anche
promossa una valorizzazione del femminile a 360° perche' solo
cosi' si potra' davvero creare una nuova cultura di rispetto per
la donna". I ginecologi si rendono disponibili a incontri per
condividere i modelli con chi sta dietro le quinte e i
presentatori "anche se e' evidente che noi restiamo la figura di
riferimento per quanto attiene la salute sessuale- aggiunge
Vittori- Le informazioni reperite da altre fonti vanno sempre
verificate con l'esperto".
(Wel/ Dire)