"SI STA NEGANDO UN FUTURO AI NOSTRI FIGLI".
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 18 feb. - La vicenda
dell'Ospedale Santa Lucia di Roma sembra non essersi ancora
risolta del tutto. Dopo la sentenza del Tar del Lazio del 29
gennaio scorso con cui si sospendeva l'efficacia dei decreti
41/09 e 56/09, la Fondazione torna a ribadire le preoccupazioni
per il futuro della struttura.
In una lettera inviata il 15 febbraio ai genitori dei bambini e
agli utenti dei servizi di riabilitazione extraospedaliera, al
Comitato 'Salviamo l'ospedale Santa Lucia' e ai dipendenti della
Fondazione, il direttore sanitario, Antonino Salvia, vuole far
luce su quanto riportato negli ultimi giorni dalla stampa,
soprattutto dopo la notizia della sentenza del Tar del Lazio.
Secondo il direttore sanitario, infatti, "il rischio che la
Fondazione veda drasticamente ridotti i posti letto di alta
specialita' e' ancora possibile". La sentenza del tribunale
amministrativo, spiega il direttore, ha soltanto sospeso i
decreti 41 e 56, ma non li ha annullati, mentre il piano
sanitario regionale 2010-2012 non lascia dubbi: nella regione
Lazio resteranno soltanto 200 posti letto di alta specialita'
neuro riabilitativa, spiega Salvia, per pazienti post comatosi e
con gravi esiti di ictus, "quando in realta'- aggiunge- nel Lazio
ne occorrono oltre 600". Manca, inoltre, nonostante gli impegni
assunti dalla Regione, un "chiaro atto regionale" che definisca
il ruolo strategico nel panorama sanitario della Fondazione Santa
Lucia, "unica struttura del centro sud Italia dotata degli
standard previsti dalle norme nazionale per li''alta specialita'
neuro riabilitativa che la stessa eroga da molti decenni".
Per quanto riguarda l'attivita' riabilitativa extraospedaliera,
secondo il direttore sanitario, "la Regione non ha ancora emanato
l'atto, nonostante l'istanza presentata dalla Fondazione in data
16/7/2008, di conversione dei 55 posti semiresidenziali in
equivalenti posti di non residenziale". Fatto che per l'Azienda
Usl Roma C "ha costituito il motivo per non liquidare la
remunerazione delle prestazioni erogate relative alle equivalenti
prestazioni dei 55 posti di semiresidenziale".
Per questo, aggiunge Salvia, se non verra' modificato il
decreto per l'attivita' extraospedaliera ex art. 26 della legge
833/78, " per circa 80 utenti tra bambini e adulti in un futuro
prossimo dovra' essere interrotto il progetto riabilitativo".
All'appello, inoltre, mancano anche la chiusura della pendenza
che vede la Fondazione esposta nei confronti dell'Inps per circa
10 milioni di euro di contributi, manca la concretizzazione
dell'impegno assunto dalla Regione di incrementare la rimessa
mensile in acconto, da 3 a 4 milioni di euro necessaria per
sostenere le spese dell'Ospedale, ad oggi fermi al 2009.
Infine, spiega Salvia, "non e' stato ancora definito l'accordo
di remunerazione per il periodo 2005-2009 ne' tanto meno
l'accordo per il corrente anno 2010", necessario, conclude, "per
la continuazione della qualificata e altamente specializzata
attivita' della Fondazione".
(Wel/ Dire)