(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 11 feb. - Vaccino anti-cancro. L'uomo si avvicina alla chimera della ricerca, e l'Italia e' protagonista. L'Istituto Superiore di Sanità ha appena approvato il protocollo e autorizzato una sperimentazione clinica di un nuovo vaccino ideato dai professori Gilberto Filaci, Francesco Idiveri e Paolo Traverso e presentato alla Facolta' di Medicina e Chirurgia dell'Universita' di Genova. Tutto si basa sull'impiego di una molecola, la 'tulomerasi' che e' concentrata nelle cellule tumorali ma che normalmente non e' presente in quelle sane.
Insomma, il vaccino dovrebbe indurre nei pazienti una risposta immunitaria capace di riconoscere le cellule malighe e di ucciderle. Rispetto alle tradizionali terapie antitumorali come la chemioterapia, "questo vaccino -ha spiegato Filaci- non puo' sostituirle ma puo' essere complementare. In totale il vaccino sara' sperimentato su 10 pazienti con tumore alla prostata e su altrettanti con tumore al rene". Essendo la 'telomerasi' una molecola presente in tutti i tumori, potenzialmente potrebbe essere applicabile al trattamento di ogni tipo di malattia neoplastica.
Nel frattempo a Boston va avanti una sperimentazione di fase 2 (utile a valutare l'effetto di un nuovo farmaco su un numero relativamente ampio di pazienti) condotta dai ricercatori del Dana-Farber Cancer Institute su 125 pazienti con un carcinoma prostatico in fase metastatica. Insieme ai tradizionali medicinali adiuvanti, a 80 partecipanti e' stato somministrato il vaccino PROSTVAC-VF, prodotto da un virus reso innocuo (il poxvirus modificato geneticamente), mentre gli altri hanno ricevuto un placebo. "La nuova cura immunizzante si e' dimostrata efficace, allungando la vita dei malati - dicono gli studiosi americani - e ben tollerata". A tre anni dalla terapia, infatti, il 30 per cento delle persone vaccinate contro il 17 per cento di quelle trattate con placebo e' rimasto in vita. Per questo i ricercatori stanno ora organizzando uno studio clinico di fase tre su un numero piu' ampio di pazienti (600) per confermare l'efficacia del vaccino.
(Pic/ Dire)