500 LAVORATORI A RISCHIO, MA LA GUNA RILANCIA: NOI SIAMO DIVERSI.
(DIRE - Notiziario Sanita') Milano, 9 feb. - Una multinazionale
licenzia, l'altra assume. Guarda un po' come e' strano il
mercato: la Glaxo ha annunciato la prossima chiusura polo
italiano, con oltre 500 ricercatori a rischio licenziamento, a
causa - dichiarano i vertici della multinazionale farmaceutica -
del mancato raggiungimento del budget atteso: "solo" + 11% invece
che + 14%. In controtendenza interviene Alessandro Pizzoccaro,
fondatore e Presidente di GUNA Spa, la farmaceutica leader
assoluta in italia nel settore delle medicine complementari e di
origine biologica: "Il nostro e' un modello diverso, sono un
manager attento alle performance ed e' normale nelle aziende
avere un tourn-over, ma non avrei certo lasciato a casa persone o
chiuso uno stabilimento per una flessione del 3% nelle
performance - peraltro positive - dell'azienda. Queste sono
persone, non fantocci, dietro di loro ci sono le loro famiglie:
la nostra solidarieta' prima di tutto va a questi lavoratori a
rischio, speriamo che il loro datore di lavoro decida di tornare
sui suoi passi". Pizzoccaro rilancia - dopo una riunione
straordinaria sull'argomento del Consiglio di Amministrazione
della societa' - invitando anche i lavoratori Glaxo a inviare
curriculum alla GUNA: "Siamo un'azienda solida, in espansione
ininterrotta da 30 anni, mandateci i Vostri curriculum, se
qualcuno ha competenze o trascorsi validi nel settore delle
medicine non convenzionali faremo la nostra parte e valuteremo
seriamente per nuove assunzioni".
GUNA Spa ha inaugurato a settembre 2008 a Milano un nuovo
stabilimento di ricerca scientifica per le medicine
complementari, tecnologicamente il piu' avanzato al mondo nel
settore, che produce anche per la filiale USA. "Vorrei lanciare
un appello forte al Governo ed al Ministro per la Salute: da
ormai 3 anni attendiamo invano che l'Italia applichi la nuova
Direttiva Europea sui Farmaci, che stabilisce le regole anche per
il settore omeopatico. L'Italia rischia una procedura
d'infrazione UE per questo inaccettabile ritardo, e il nostro e'
l'unico paese in Europa che vanta ancora restrizioni assurde: noi
possiamo aprire nuove linee di prodotto e quindi anche le nostre
assunzioni viaggiano al rallentatore. L'Agenzia del Farmaco
sblocchi finalmente questo dossier, anche nell'interesse di
medici e pazienti, e noi potremo finalmente assumere
massicciamente nuove risorse: almeno 100 ex dipendenti Glaxo
potrebbero trovare in GUNA una nuova casa".
(Wel/ Dire)