MINORI. BIMBO CONTESO, APPELLO MADRE: "A LIAM UNA VITA NORMALE"
MAMME COMPAGNI DI SCUOLA: "CHIEDONO DI LUI, TUTELATE QUEL BIMBO".
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 4 feb. - "Vi chiedo solo di
rispettare ed ascoltare mio figlio, permettetegli di vivere una
vita come quella di tutti i bimbi". E' l'appello che rivolge alle
istituzioni Manuela Antonelli, la mamma del piccolo Liam
Gabriele, il bambino conteso tra Italia e Usa (dove vive il
padre) a cui e' stato imposto di lasciare la scuola e vietato di
vedere la madre al di fuori di incontri protetti, dopo che la
stessa era stata accusata di sottrazione (anche se consensuale)
di minore. La donna ha incontrato oggi la stampa a Roma in
compagnia dell'avvocato Antonella Tomassini e delle mamme dei
compagni di scuola del figlio, prima di presentarsi in Tribunale
ad un'udienza prevista dall'iter burocratico per l'opposizione al
mandato di estradizione che le e' stato comminato.
"Bisogna anticipare il piú possibile l'udienza che gli
permetta di tornare nella sua scuola- ha dichiarato l'avvocato
Tomassini- Ogni giorno che passa lontano dalla madre e' un grave
danno psicologico per lui; Liam Gabriele ha gia' avuto
comportamenti autolesionistici in passato, ora e' a rischio di
suicidio". La decisione di vietare a Manuela di vedere il figlio
di otto anni al di fuori di incontri con assistenti sociali e'
stata presa in Tribunale con lo scopo di "spezzare il legame
simbiotico" tra loro. Da allora Liam Gabriele e' costretto in una
casa famiglia con ragazzi molto piu' grandi di lui, fatto che il
nuovo giudice, dopo la ricusazione ed astensione del primo, ha
giudicato "devastante per la sua salute mentale".
"Dall'udienza del 28 gennaio non mi fanno vedere ne' sentire
mio figlio- ha aggiunto la signora Antonelli, madre di Liam
Gabriele- Sono certa che gli mentano per farlo ritornare in
America dal padre, che non vede da 4 anni e il quale, tra
l'altro, sta speculando sulla situazione del figlio organizzando
raccolte fondi con le sue foto per impietosire la gente. Ora mio
figlio, che non so dove abbiano portato, e' affidato ad un tutore
estraneo, vive in uno stato di terrore ed incertezza".
Una corale manifestazione di solidarieta' e' arrivata dalle
mamme dei compagni di scuola di Liam Gabriele, accorse davanti
alla sede della Corte d'Appello penale di Roma per dimostrare la
propria vicinanza a Manuela. "Non e' cosi' che si tutela un
bambino- dice una di loro- Liam viene trattato alla stregua di un
delinquente, non ha la capacita' di metabolizzare razionalmente
quello che gli sta succedendo. Gli sono stati sottratti tutti i
punti di riferimento". I compagni di classe, raccontano commosse
le mamme, chiedono ogni giorno di lui, gli stanno confezionando a
mano una sciarpina azzurra e gli rivolgono sempre una preghiera.
E ogni giorno chiedono alle maestre: "Ma quanto dura ancora il
viaggio di Liam con la mamma?".
(Wel/ Dire)
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