INCHIESTA: "MALFUNZIONAMENTO E SCARSA TUTELA DEI DIRITTI UMANI".
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 2 feb. - Malfunzionamento,
scarsa tutela dei diritti umani, assistenza sanitaria,
psicologica e legale insufficiente, ma anche uno stato di
profondo malessere che sfocia in continue risse, rivolte ed
episodi di autolesionismo. È un quadro con molte ombre e nessuna
luce quello presentato questa mattina a Roma dall'organizzazione
umanitaria Medici senza frontiere, che ha condotto un'indagine
sui Centri per migranti sparsi su tutta la Penisola. Dopo
l'indagine condotta nel 2003 e pubblicata l'anno successivo su 16
centri per stranieri, la Missione Italia di Msf e' tornata
sull'argomento con una nuova ricerca svolta in due momenti
differenti: nell'autunno 2008 e nell'estate del 2009, dopo
l'estensione da 2 a 6 mesi del tempo massimo di trattenimento
all'interno dei Centri di espulsione e il brusco
ridimensionamento degli arrivi dei migranti via mare. La ricerca,
intitolata "Al di la' del muro. Viaggio nei centri per migranti
in Italia" indaga, ancora una volta, le condizioni
socio-sanitarie, lo stato delle strutture, le modalita' di
gestione, gli standard dei servizi erogati e il rispetto dei
diritti umani nei Centri di identificazione e di espulsione (Cie)
per migranti senza permesso di soggiorno, nei Centri di
accoglienza per richiedenti asilo e migranti (Cara) e nei Centri
di accoglienza (Cda).
L'esigenza di effettuare una nuova ricerca - spiega
l'organizzazione - e' nata sia dal "persistere di un sistema
impermeabile a osservatori esterni" sia dalla volonta' di
verificare se qualcosa fosse cambiato in seguito alle denunce
raccolte dalla Commissione istituita dal ministero dell'Interno e
presieduta dal rappresentante delle Nazioni Unite, Staffan De
Mistura, che ha visitato i centri nel corso del 2006. Ebbene,
dalle 35 visite effettuate da Medici senza frontiere tra il 2008
e il 2009 e' emerso che poco o nulla e' cambiato rispetto ai
tempi della prima indagine. In primo luogo - rileva Msf -
"nonostante siano stati istituiti da piu' di un decennio, la
gestione dei Centri per migranti sembra ancora ispirata da un
approccio emergenziale e in larga parte lasciata alla
discrezionalita' dei singoli enti gestori". In particolare,
l'indagine mette in rilievo la "scarsa trasparenza verso
l'esterno" testimoniata "dal rifiuto del ministero dell'Interno
di rendere disponibili a Msf le convenzioni stipulate tra i
singoli enti gestori e le locali Prefetture".
Un altro problema, poi, e' la mancanza di controlli esterni e di
indicatori di qualita'. Gli enti gestori - sottolinea il Rapporto
- forniscono un insieme estremamente eterogeneo di servizi, che
spazia dalla manutenzione delle strutture all'assistenza
sanitaria, psicologica e sociale, dalla fornitura di beni di
prima necessita' all'accoglienza e all'orientamento legale. Le
Aziende sanitarie locali, inoltre, non hanno alcuno ruolo nella
verifica dei livelli igienici, della vivibilita' degli ambienti,
delle condizioni sanitarie e dei protocolli e presidi sanitari
adottati. Insomma, tira le somme Msf, "ogni ente gestore appronta
come meglio crede il servizio sanitario, rispondendo
esclusivamente alle osservazioni della Prefettura, che non
dispone di competenze specifiche in ambiti cruciali come quello
sanitario e psicologico".
(Wel/ Dire)