QUASI 200 FUTURE MADRI HANNO SCELTO L'ANALGESIA EPIDURALE.
(DIRE - Notiziario Sanita') Bologna, 23 dic. - Una donna
forlivese su cinque sceglie di partorire "senza dolore". Nel
2010, sono state, infatti, quasi 200 le future madri che hanno
deciso di ricorrere al parto in analgesia, effettuato
gratuitamente, 24 ore su 24, dall'Unita' di
Ostetricia-Ginecologia dell'ospedale di Forli' grazie alla
collaborazione con l'Unita' di Anestesia e Rianimazione, diretta
dal dottor Giorgio Gambale. Numeri in costante crescita per un
servizio offerto a partire dal 2007, quando l'Unita' di Anestesia
e Rianimazione fu la prima in Emilia-Romagna a garantire lo
svolgimento del "lieto evento" in analgesia epidurale. La
percentuale di parti senza dolore sul totale dei parti naturali,
esclusi quindi i cesarei, e' passata cosi' dal 17-18% del primo
anno di attivita' all'attuale 20,6%, avvicinandosi sempre piu'
all'obiettivo del 25%, indicato nelle linee guida del Ministero
della Sanita'.
La pratica del parto in epidurale, sottolinea l'Azienda Usl di
Forli' in un comunicato, prevede la disponibilita', su chiamata,
24 ore su 24, nell'area di ostetricia, di un anestesista.
Quest'ultimo, oltre alle tradizionali funzioni di supporto per le
pratiche anestesiologiche e rianimatorie del settore, puo'
fornire l'analgesia farmacologica da parto sia a tutte le signore
partorienti che lo abbiano richiesto, dopo opportuno percorso
preparto, sia in tutti i casi in cui le esigenze cliniche lo
prevedano.
Per la donna che scelga questo tipo di parto, il percorso,
coordinato dal dottor Enzo Valtancoli, medico anestesista, e'
semplice. L'unica condizione, infatti, e' partecipare
all'incontro informativo mensile, organizzato in ospedale,
durante il quale possono essere rivolte all'anestesista, al
ginecologo, e alle ostetriche tutte le domande del caso. Quindi,
e' sufficiente richiedere la visita anestesiologica prepartum
almeno un mese prima della data prevista. A questo punto, in
assenza di controindicazioni, sara' compito precipuo
dell'ostetrica, il giorno del parto, allertare l'anestesista
quando riterra' ci siano le condizioni per farlo.
Il parto in analgesia epidurale viene effettuato mediante il
posizionamento di un piccolo "catetere" nello spazio, appunto,
epidurale (all'esterno della dura madre, ovvero la fascia
vertebrale dove decorre il midollo spinale) a livello lombare.
"L'analgesia epidurale da parto viene di solito confusa con
l'anestesia epidurale, che comporta anche un blocco motorio e
viene eseguita per interventi chirurgici delle aree sottostanti
il punto del blocco- spiega Gambale- la prima, invece, prevede la
somministrazione di una minima quantita' di farmaco, cosi' da
agire sulla sola componente dolorosa, senza inficiare in alcun
modo, ad esempio, la possibilita' della donna di muoversi o
camminare". In altri Paesi, quali la Francia, si tratta di una
pratica normale, sottolinea l'Ausl, al punto che la donna deve
firmare per non riceverla, mentre in Italia l'esperienza
forlivese si associa ad altre poche realta'. "Governare il dolore
in questo campo puo' essere molto importante- commenta il
direttore- talora, l'analgesia epidurale aiuta la donna ad avere
un parto naturale, riducendo alcune condizioni che potrebbero
anche condurre verso un parto cesareo non previsto".
(Wel/ Dire)