SANITÀ. NOMINE CSS, ACOI: "PERPLESSI SU COMPOSIZIONE"
VINCENTI: "SEI ESPONENTI UNIVERSITÀ, MA ASSENTI ALTRE COMPONENTI"
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 23 dic. - "Come Associazione
dei chirurghi ospedalieri italiani (Acoi), non possiamo che
rilevare con disagio che, a parte la presidenza (peraltro lo
stesso nominativo che riveste il ruolo di presidente
dell'Istituto superiore di sanita'! - a proposito di cumulo delle
cariche!), tra i sette membri componenti il Consiglio superiore
di sanita', ben 6 risultano essere illustri esponenti del mondo
dell'universita': ben tre di universita' private, due
dell'Universita' S. Raffaele di Milano, uno dell'Universita'
Cattolica del Sacro Cuore di Roma, due di universita' pubbliche
(Padova, Tor Vergata, Roma), uno della segreteria tecnica del
ministero dell'Istruzione, Universita' e Ricerca". E' quanto
afferma Rodolfo Vincenti, presidente Acoi, che prosegue: "A
leggere la composizione del nuovo Consiglio superiore di sanita'
si rimane leggermente perplessi. Il Css- prosegue- e' organo
consultivo tecnico di nomina ministeriale, svolge funzioni di
primaria importanza ed esprime parere obbligatorio sulle grandi
tematiche della salute pubblica e, tra di esse, sui provvedimenti
di coordinamento e sulle istruzioni obbligatorie per la tutela
della salute.
Insomma, se si deve credere ai decreti attuativi esso risulta
essere organismo di fondamentale importanza".
Secondo Vincenti, "appare del tutto singolare l'assenza
paritaria di altre componenti fondamentali per la corretta
risposta alle domande di salute. I chirurghi italiani, e tutti i
colleghi ospedalieri, hanno avuto in tal modo ancora una volta la
prova della grande considerazione che l'istituzione centrale
riserva a tutti coloro che svolgono la parte predominante, per
quantita' e qualita', dei compiti assistenziali e formativi
all'interno di un Sistema sanitario nazionale che sembra essere
ancora considerato, malgrado tutto, tra i sistemi piu' efficienti
al mondo". I chirurghi ospedalieri, dunque, ritengono "doveroso
il loro coinvolgimento nella pianificazione dei processi di
salute a tutela- conclude il presidente Acoi- non solo del
proprio insostituibile ruolo, ma anche a tutela del cittadino
oggi sempre piu' condizionato nel suo diritto costituzionale alla
salute".
(Wel/ Dire)
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