RICERCATORI ITALIANI ADOTTANO NUOVO PROTOCOLLO SOSPENSIONE CURA
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 23 dic. - Il rischio di
ricadute nel caso di artrite reumatoide puo' essere individuato e
indirettamente scongiurato dall'utilizzo di un semplice esame
ecografico. È la scoperta di un team di ricercatori italiani
dell'Universita' Cattolica di Roma guidati da Gianfranco
Ferraccioli, responsabile dell'Unita' di reumatologia. Stando ai
risultati pubblicati sulla rivista specializzata 'Annals
Rheumatic Diseases', un esame delle articolazioni puo' indicare
lo stato di remissione della malattia e quindi suggerire
l'interruzione delle cure nel momento piu' appropriato, evitando
al paziente una terapia ormai inutile e probabilmente anche
controproducente dal momento che se si evidenzia una remissione
da almeno sei mesi il rischio di ricadute scende del 50 per
cento. L'artrite reumatoide, che colpisce in Italia dalle 180
alle 240 mila persone, si manifesta attraverso un'infiammazione
delle articolazioniarticolazioni sempre piu' invalidante che
comporta dolore e gonfiore a piedi, mani, ginocchia, gomiti,
collo e dita."Si stima che il 40-60% dei pazienti in cura vada
incontro a ricadute o perche' la terapia non e' adeguata o
perche' i farmaci provocano effetti collaterali - spiega
Ferraccioli - e quindi devono essere sospesi. Le ricadute causano
il peggioramento delle lesioni articolari e della aterosclerosi
accelerata (ossia una malattia vascolare e coronarica che
comporta un rischio di infarto del miocardio simile a quello del
diabete mellito di tipo 2) e la perdita sempre piu' importante
della capacita' lavorativa". Al momento, la sospensione della
terapia viene decisa in assenza di sintomi da almeno 12 mesi, ma
il metodo adottato dall'e'quipe italiana permettera' di prendere
una decisione in merito in maniera piu' precisa, efficace e
veloce. Si tratta di una vera e propria svolta per il paziente,
che potra' cosi' sospendere le terapie senza correre rischi
inutili. Ferraccioli e' fra i massimi esperti al mondo di questa
patologia ed e' anche l'unico italiano fra gli autori di varie
nazionalita' che hanno contribuito alla redazione delle "Linee
guida classificativo-diagnostiche" per l'artrite reumatoide, che
saranno usate come riferimento almeno per i prossimi 20 anni.
(Wel/ Dire)