(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 23 dic. - Era il 1978 a Bogota'
in Colombia quando per far fronte all'esigenza di salvare dei
bambini nati prematuri, in assenza delle adeguate apparecchiature
- incubatrici - nasce il metodo della mamma canguro. Il contatto
per molte ore tra la pelle della mamma e quella del bambino ha
salvato e permesso di far crescere molti bambini che altrimenti
non sarebbero sopravvissuti.
Se in quel contesto era un'esigenza dettata dall'assenza di
attrezzature, oggi questo metodo si sta diffondendo in molti
nostri ospedali e a livello internazionale.
Le testimonianze a favore di questo metodo riportate su La
Repubblica arrivano dall'Ospedale Sant'Anna di Torino,
dall'Istituto Neonatologo Burlo Garofalo di Trieste e dal Bambin
Gesu' di Roma.
Il metodo sembra portare effetti positivi anche quando sono i
papa' ad applicarlo, unica contoindicazione gli sbalzi di
temperatura che provocano un eccesso di riscaldamento del
bambino. Come funziona il metodo della mamma canguro? Alle mamme
viene dato un badge per entrare in ospedale per tutto il tempo
che desiderano.
Stanno sedute su una poltrona reclinata per diverse ore con il
loro bambino appoggiato sulla pelle vestito solo di un pannolino
e con la schiena coperta con un lensuolo.
Il contatto con la pelle della mamma ha effetti migliori anche
sulla respirazione del prematuro.
Certo il bambino deve avere condizioni stabili per stare fuori
dall'incubatrice. Questi bambini continuano comunque ad essere
collegati con tutti i loro tubicini.
A testimoniare l'utilita' di questo metodo anche l'associazione
Onlus Scricciolo, a Trieste, fondata nel 2007 da un gruppo di
genitori che hanno vissuto l'esperienza di figli prematuri e che
oggi svolgono un'attivita' di sostegno per quanti si trovano a
vivere la stessa esperienza.
Non sono previsti tempi ed orari, le mamme possono decidere di
stare con il figlio per quante ore desiderano. Tra gli effetti
positivi di questo metodo anche lo stimolo per il bambino a
succhiare il seno materno.
(Wel/ Dire)