I PAESI DELL'AFRICA SUBSAHARIANA HANNO IL 24% DELLE MALATTIE .
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 20 dic. - Al mondo servono 4,3
milioni di operatori sanitari, tra medici e infermieri, secondo
le stime fatte dall'Organizzazione mondiale della sanita' (Oms).
La situazione piu' grave si registra nei paesi dell'Africa
sub-sahariana che devono fronteggiare il 24% delle malattie
globali con appena il 3% del personale sanitario, pagato con meno
dell'1% del budget globale per la salute. La carenza di personale
sanitario e' uno dei maggiori ostacoli al raggiungimento degli
obiettivi del millennio relativi alla salute. Essi sono la
riduzione di due terzi della mortalita' infantile, di tre quarti
della mortalita' materna, l'accesso universale alla salute
riproduttiva con il miglioramento della salute materna e la lotta
alle pandemie come l'Aids. Impossibile arrivarci se entro il 2015
non saranno formati e resi attivi 3,5 milioni di operatori
sanitari in piu'.
Secondo le stime relative al 2009 ci sono 49 paesi nel mondo che
si trovano a fronteggiare una crisi del personale sanitario e
serviranno 40 miliardi di dollari in piu' fino ai 2015, pari al
24% degli investimenti totali per la salute, per formare questo
personale mancante. Sono i dati riassunti dal rapporto Amref
"Personale sanitario per tutti e tutti per il personale
sanitario" presentato oggi al ministero degli Esteri.
Gli stati piu' in crisi sono quelli dell'Africa sub-sahariana,
dove la densita' di personale sanitario ogni diecimila abitanti
arriva a essere di 2,9 nelle aree rurali a fronte dei 23
previsti. Ci sono molti piu' medici in Italia (215.000) che in
tutti i paesi africani messi insieme (174.500). Il rapporto di
Amref affronta la crisi del personale sanitario con una ricerca
divisa in quattro parti. Nella prima si parla della situazione
globale, nella seconda dell'impegno della cooperazione italiana
nel rafforzamentodel personale sanitario nell'Africa
sub-sahariana, la terza e' dedicata alle migrazioni
internazionali di personale sanitario che sottraggono risorse
umane ai paesi in via di sviluppo e nell'ultima sono contenute le
raccomandazioni e le conclusioni.
Con gli obiettivi del millennio sulla salute globale sono
aumentati i finanziamenti. "Mai come negli ultimi anni c'e' stato
cosi' tanto denaro a disposizione di interventi sanitari nel
mondo - afferma il rapporto - Tra il 1990 e il 2007 l'Aiuto
pubblico allo sviluppo (Aps) e' quadruplicato, passando da 5 a
oltre 21 miliardi di dollari. Anche i paesi dell'Unione Africana
si sono impegnati dal 2001 a destinare il 15% dei propri budget
alla spesa sanitaria". E ancora: "oggi ci sono piu' soggetti
globali di cooperazione nel settore sanitario che in ogni altro
settore, con oltre un centinaio di diversi flussi di aiuto,
pubblici e privati". Tuttavia le risorse piu' ingenti vengono
destinate a patologie specifiche come le grandi pandemie di aids,
tubercolosi e malaria. Questo crea forti disuguaglianze nei paesi
africani e impedisce anche di raggiungere gli obiettivi prefissi
nella cura delle pandemie perche' non si affrontano in modo
adeguato le carenze di personale sanitario e di accesso ai
farmaci. Secondo Vincenzo Racalbuto, della Cooperazione allo
sviluppo della Farnesina, " in Uganda ed Etiopia ci sono
distorsioni del sistema dovute al fatto che il personale
sanitario e' incentivato a formarsi e a lavorare negli istituti
specializzati sulla cura del virus dell'Hiv che pagano molto
bene".
(Pic/ Dire)