(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 16 dic. - Dieci anni fa, quando
la legge 405 introdusse i farmaci equivalenti in Italia, solo una
persona su cento li usava, mentre oggi il rapporto e' di 1 a 10:
numeri interessanti benche' lontani dalla media europea che
registra un rapporto di 5 su 10. Si tratta di una piccola
rivoluzione per gli italiani, notoriamente sospettosi nei
confronti dei farmaci non 'griffati', che nell'ultimo decennio si
sono abituati all'idea che un farmaco che porta solo il nome del
suo principio attivo e' ugualmente efficace rispetto al farmaco
piu' noto. Gli esperti sono unanimi nel sottolineare che molta
strada e' stata fatta, ma che molto lavoro c'e' ancora da fare:
attualmente solo il 13% dei farmaci ha un suo equivalente e per
questo il Codacons ha chiesto al ministro della salute Fazio di
intervenire con provvedimenti che rilancino e incentivino la
diffusione del generico.
La promozione sul generico va sempre sostenuta perche' in "i
medici di base persistono nel non voler prescrivere i farmaci
equivalenti e i farmacisti dimenticano di informare il paziente
dell'esistenza di un generico" identico in efficacia e certamente
piu' economico.
(Wel/ Dire)