SANITÀ. BOLOGNA, AUSL: NESSUNA RISORSA IN PIÙ E MENO MEDICI
RIPA DI MEANA ANTICIPA BILANCIO: BUONA TENUTA NEL 2010, NO TAGLI
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 13 dic. - Senza risorse in
piu' e con meno medici a disposizione. Si presenta cosi' il
futuro per l'Ausl di Bologna, che sta approntando in questi
giorni il proprio bilancio. Un conto economico, spiega il
direttore generale Francesco Ripa di Meana, questa mattina a
margine di un convegno in Cgil, che fa si' preoccupare ma non e'
comunque drammatico.
"Non ci presentiamo male alla valutazione del 2010- spiega
Ripa di Meana- il bilancio lo stiamo ancora valutando, ma c'e'
una sostanziale tenuta". Certo, ammette il numero uno dell'Ausl
di Bologna, "abbiamo davanti due anni straordinari". Infatti,
sottolinea il direttore generale, "per la prima volta da quando
e' iniziata l'aziendalizzazione l'aumento delle risorse e' pari a
zero. Negli anni '90 i finanziamenti crescevano del 6-7% ogni
anno, negli anni 2000 tra il 2% e il 4%". Quest'anno invece le
risorse non aumenteranno e a pesare e' soprattutto "il blocco dei
contratti".
A questo si aggiunge il fatto che "fino al 2020 non avremo la
possibilita' di sostituire al 100% chi esce- rileva Ripa di
Meana- quindi avremo meno medici e dovremo programmare in
funzione di questo". All'orizzonte, pero', non sono previsti
colpi di forbice. "Non c'e' a priori un'ipotesi di tagli
indiscriminati- assicura il numero uno dell'Ausl- dovremo essere
piu' attenti nella pianificazione, nella scelta delle priorita' e
nell'individuare i punti di inefficienza". Le risorse dunque si
possono recuperare cosi', anche perche' "dobbiamo comunque andare
avanti: non possiamo certo fermare un ospedale", sottolinea Ripa
di Meana. E aggiunge: "Tutti gli operatori sono impegnati e
preoccupati, ma noi siamo un'azienda sana e stabile: non
arriveremo a non pagare gli stipendi, come e' successo altrove".
Secondo l'analisi del direttore generale dell'Ausl di Bologna,
e' stata proprio l'unificazione delle tre precedenti aziende
sanitarie a dare una svolta in positivo ai conti. "L'Asl unica-
afferma Ripa di Meana- ci ha permesso di essere un'azienda
sufficientemente sana rispetto ad altre realta'. Le tre aziende
prima avevano un disavanzo di 200 milioni di euro, ora siamo in
una situazione fisiologica con un disavanzo di circa 60 milioni,
ampiamente finanziato dal fondo di riequilibrio regionale e in
parte costituito da investimenti, che in questi otto anni hanno
superato i 500 milioni di euro".
Investimenti che continueranno in futuro, nonostante le
difficolta' dello Stato a finanziare le opere. "Stiamo mettendo a
punto il nuovo poliambulatorio Navile- spiega Ripa di Meana- per
una spesa di 19 milioni di euro. Ma i finanziamenti sono certi
solo al 99%, perche' il Governo tende sempre a ritirare i soldi".
L'Ausl ovviamente deve poi sempre fare i conti con le esigenze
(e le abitudini) sanitarie dei bolognesi, che non sono mai a
costo zero. "Se a Bologna consumassimo prestazioni sanitarie come
nella media regionale, che e' gia' una delle piu' alte in Italia-
cita come esempio Ripa di Meana- avremmo 10 milioni di euro in
piu', che spendiamo invece per prestazioni sanitarie extra.
Questo perche' a Bologna siamo iper-consumatori".
(Wel/ Dire)
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