4^ CONGRESSO SIO - LAZIO, NOVITÀ PER CURA PATOLOGIE INVALIDANTI
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 13 dic. - Svelati i meccanismi
di connessione tra obesita', diabete e aterosclerosi. La notizia
arriva dal 4^ Congresso Sio - Lazio (Societa' italiana di
obesita'), organizzato nei giorni scorsi a Viterbo. Saverio
Cinti, direttore dell'Istituto di Anatomia dell'Universita'
Politecnica delle Marche, autore della lectio magistralis "Basi
scientifiche per un laboratorio di medicina traslazionale", parla
dei suoi studi, che aprono a importanti novita' per la cura di
patologie invalidanti come il diabete, appunto, e l'obesita'.
"Abbiamo osservato- spiega Cinti- fenomeni infiammatori del
tessuto adiposo che determinano un ostacolo alla normale funzione
dell'insulina, interferendo con i suoi recettori e determinando
da un lato l'aumento della sua produzione e dall'altro un
innalzamento del livello di glucosio nel sangue. Si passa,
dunque, da un situazione di sovrappeso, che ancora non e' una
patologia ma puo' rappresentare un problema solamente estetico,
al diabete. Il confine e' molto sottile e si concretizza in pochi
centimetri di grasso addominale in piu'".
I soggetti piu' esposti sono quelli che possono vantare una
storia di obesita' familiare e i maschi. L'infiammazione del
tessuto adiposo e' causata dalla morte delle cellule adipose che,
nelle persone obese, puo' aumentare fino a sette volte il suo
volume e "scoppiare".
"A questo punto- prosegue l'esperto- l'attivita' dei
macrofagi, le cellule deputate alla 'pulizia' dei detriti
conseguenti alla morte delle cellule adipose, determina la
liberazione di sostanze che vanno ad occupare i recettori
dell'insulina. E di qui l'insorgenza del diabete".
Nell'aumento patologico del volume della cellula, dunque, si
annida il problema della correlazione tra diabete e obesita'. La
scoperta e' talmente importante che sta gia' suscitando
l'interesse delle case farmaceutiche per la produzione di farmaci
anti-infiammatori per le persone diabetiche.
(Wel/ Dire)