INDAGINE SU STRUMENTI CHE HANNO AZIENDE PER CAPIRE MALATTIA.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 6 dic. - Di stress da lavoro ci
si puo' anche ammalare. Tanto che la legge 626, quella sulla
sicurezza sul lavoro, prevede dal 31 dicembre prossimo l'obbligo
per tutte le aziende di avere tutti gli strumenti per poterlo
valutare.
Ma a oggi le imprese sono pronte a verificare lo stato
psicologico dei loro lavoratori? La risposta arriva dal
tredicesimo rapporto sulla sicurezza su lavoro, realizzato
dall'Ente bilaterale lavoro e ambiente (Ebla) costituto da
Federlazio e Cgil, Cisl e Uil. I risultati dell'indagine sono
stati presentati oggi, a Roma, nella sala Tirreno della Regione
Lazio, dal direttore generale della Federlazio, Giovanni
Quintieri, e dal segretario di Uil Roma e Lazio, Pierpaolo
Bombardieri.
Dall'indagine, volta ad evidenziare le risorse, la formazione
e la percezione dei problemi collegati allo stress nei luoghi di
lavoro, emerge che "oltre il 90% degli intervistati ha titoli di
studio adeguati, ma quasi il 60% non ha alcun collaboratore o ne
ha al massimo uno". I responsabili del servizio prevenzione e
protezione delle aziende coinvolte nella ricerca operano
soprattutto all'interno di imprese con meno di 50 lavoratori e
nel 70% dei casi non hanno un budget dedicato alla verifica del
rischio stress lavoro correlato, anche se la maggior parte ha
seguito corsi sulla comunicazione e sulla gestione dei conflitti.
Cosi' Quintieri: "Difficile parlare di stress e individuarlo.
L'aupiscio- ha detto il direttore di Federlazio- e' quello di
ritrovare un momento di confronto serio tra le imprese, i
lavoratori, le organizzazioni sindacali e la politica".
(Wel/ Dire)