(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 2 dic. - Non sempre e' vero il
detto "casa dolce casa". La propria abitazione puo' rivelarsi,
infatti, fonte di rischi e pericoli per la salute. In Emilia
Romagna si stima che, ogni anno, circa il 3% della popolazione
sia vittima di un incidente domestico con accesso al Pronto
Soccorso, in particolare anziani e bambini. La Regione ha quindi
attivato una campagna di prevenzione "Casa salvi tutti",
identificando nel Piano della Prevenzione alcuni fondamentali
filoni di intervento, rivolti proprio a tali soggetti e
coordinati dal Dipartimento di Sanita' Pubblica. Al Pronto
Soccorso dell'ospedale "Morgagni-Pierantoni" di Forli', punto di
sorveglianza Siniaca (Sistema informativo nazionale sugli
incidenti in ambiente di civile abitazione) per l'Emilia-Romagna,
nel 2009, si sono recate, a seguito di una caduta in casa, 1.135
persone di eta' superiore a 65 anni, pari a circa il 3% della
popolazione in quella fascia di eta', percentuale che arriva
quasi al 7% fra gli over 85 e al 9% fra gli over 90. Il 10,8%
degli ultrasessantacinquenni riporta, in genere, la frattura del
femore, con esiti mortali nel 20,5% dei casi. Fra i bambini,
invece, la fascia piu' a rischio per incidenti domestici e'
quella 0-3 anni, con 480 accessi in Pronto Soccorso contro i 425
della fascia 4-14 anni. Per lo piu' si tratta di cadute o urti;
tuttavia, si sono registrati anche 23 casi di ustioni,
prevalentemente in bimbi sotto i 3 anni, e 4 casi di
avvelenamento. A fronte di tali numeri, la consapevolezza nella
popolazione e' scarsa: nel triennio 2007-2009, nel territorio
dell'Ausl di Forli, l'89% delle persone intervistate ha
dichiarato di considerare basso il rischio di infortunio
domestico per se' e per i propri famigliari (fonte: sistema di
sorveglianza "Passi", Progressi delle Aziende sanitarie per la
Salute in Italia). A livello locale, sono stati cosi' avviati
diversi progetti di prevenzione ed educazione/informazione.
Nei mesi scorsi, il Dipartimento di Sanita' Pubblica e l'U.O. di
Riabilitazione dell'Ausl di Forli', hanno attuato un programma
per la riduzione del rischio di caduta nell'anziano fragile,
promuovendo l'attivita' fisica a domicilio, attraverso la
mobilizzazione e la ginnastica dedicata. L'intervento ha
riguardato 26 persone, individuate in collaborazione coi medici
di medicina generale fra gli ultraottantenni segnalati per un
episodio di caduta nell'anno precedente: un fisioterapista si e'
recato a casa degli anziani, educandoli a svolgere appositi
esercizi di rinforzo degli arti inferiori, equilibrio, e
mantenimento delle lunghezze muscolari. In totale, sono stati
effettuati 76 accessi domiciliari.Per diminuire i rischi che
possono correre i bambini e', invece, attualmente in corso il
progetto "Attenti a quei due", promosso da Dipartimento di
Sanita' Pubblica e pediatria di comunita' e associato al percorso
di vaccinazioni per le famiglie con figli da 0 a 4 anni, i piu'
soggetti a incidenti domestici. L'iniziativa e' articolata in tre
fasi di intervento successive, in cui si prevede la
somministrazione ai genitori di un questionario sulla percezione
del rischio, la consegna di materiale informativo, disponibile in
diverse lingue, e l'opportunita' di usufruire di un'ispezione
Nella propria abitazione da parte di esperti dell'U.O.
Prevenzione e sicurezza ambienti di lavoro e dell'igiene pubblica
che, valutando l'ambiente sulla base di una apposita check list,
offrono una consulenza qualificata sui vari aspetti.
Complessivamente, ad oggi, sono stati compilati 46 questionari,
da 28 genitori italiani e 18 stranieri; le famiglie che hanno
accettato l'accesso domiciliare sono 39, di cui 23 italiane e 16
straniere. Sono stati organizzati corsi di formazione,
attualmente in svolgimento, rivolti a educatori e insegnanti del
comprensorio forlivese che seguono bimbi da 0 a 6 anni.
Un analogo progetto ("Anziani e sicurezza in casa") e' rivolto
anche alla popolazione anziana, col coinvolgimento diretto dei
sindacati dei pensionati, Cgil-Cisl-Uil- Spi, e associazioni di
volontariato (Ada-Anteas- Auser- Mario Bondini), che hanno
siglato recentemente un apposito protocollo. Sono previste visite
al domicilio, effettuate dai volontari delle associazioni,
debitamente formati, per valutare le criticita' strutturali della
casa e dare suggerimenti utili per eventuali modifiche. Gli
accessi riguarderanno le abitazioni dei cittadini che,
partecipando agli incontri educativi, aderiscono al progetto
(Wel/ Dire)