(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 2 dic. - L'immigrazione nel
nostro Paese e' ormai un fenomeno strutturale. Secondo i dati
piu' recenti, forniti dall'Istat, le persone migranti in Italia
sarebbero piu' di 4 milioni, pari al 6,5% della popolazione
complessiva. Secondo Ipsema, l'Istituto di previdenza per il
settore marittimo, su un totale di circa 100 mila occupati nelle
varie categorie di naviglio, a bordo della flotta italiana sono
presenti diverse migliaia di persone di origine straniera,
provenienti principalmente dai Paesi del nord Africa e dell'Est
Europa.La presenza di questo personale induce ad implementare
attivita' mirate di informazione e promozione della salute che
siano adattate al contesto multiculturale che caratterizza,
sempre di piu', il personale navigante. Con questo obiettivo e'
nato "Salute in mare", la campagna informativa per l'autotutela
della salute e l'educazione sanitaria dei marittimi italiani,
neo-comunitari ed extra comunitari. Lo studio e' stato promosso
da Ipsema, cofinanziato dal ministero del Lavoro e realizzato
dall'Inmp, l'Istituto nazionale per la promozione della salute
delle popolazioni migranti e per il contrasto delle malattie
della poverta'.
La ricerca ha toccato vari porti italiani e, dopo un viaggio
iniziato a Mazara del Vallo due anni fa, si conclude nello stesso
luogo. Questa mattina, infatti, e' stata presentata la raccolta
dei dati -indispensabile alla Campagna informativa- iniziata
proprio nel distretto di Mazara del Vallo nel maggio del 2008,
proseguita poi nei principali porti italiani dove un'equipe
medica dell'Inmp, costituita da specialisti in dermatologia,
infettivologia e biologia, insieme e mediatori
linguistico-culturali, ha visitato un campione rappresentativo
della popolazione marittima.
Dal campione osservato emerge un identikit del marittimo-tipo:
di mezza eta' (49,4 anni), sposato nel 76% dei casi, affetto da
patologie reumatiche (59%) imputabili all'ambiente di lavoro,
soffre meno di patologie osteo-articolari (14%) e ancora meno di
malattie infettive (9%), risulta in sovrappeso e consumatore
abituale di scatolame e pesce crudo, causa di possibili infezioni.
Molto preoccupante la rilevazione dei medici dell'Inmp rispetto
alle ustioni solari pregresse: almeno il 67% del campione ne e'
stato vittima e il 32% dichiara piu' di 5 ustioni pregresse, ma
tutta la categoria e' esposta a questo rischio considerando
un'esposizione solare giornaliera di circa 5 ore e mezzo. I danni
che il sole puo' arrecare non sono ben considerati dalla gente di
mare: il 90% dei marittimi visitati presentava segni di fotoaging
(invecchiamento della pelle), solo il 12,5%, si protegge dai
raggi ultravioletti e utilizza creme solari ed il 75% non si e'
mai sottoposto a screening dermatologici in precedenza. Da
segnalare la completa assenza di informazioni da parte dei
marinai provenienti dall'Est Europa sulle conseguenze tumorali
dell'eccessiva esposizione al sole.
Gli specialisti dell'Inmp, nei due anni previsti dal progetto
hanno, dopo lo screening sul campione dei marittimi, orientato la
campagna informativa verso la sensibilizzazione di tematiche
riguardanti i rischi per la salute relativamente a: malattie
infettive e parassitarie, danni da eccessiva esposizione al sole
e al rumore, errate abitudini alimentari.
E oggi a Mazara del Vallo sono stati presentati i materiali
della campagna informativa multiculturale per l'educazione
sanitaria dei marittimi con la diffusione di pubblicazioni in
italiano e in inglese, di brochure in sei differenti lingue
(compreso l'arabo) e di un Dvd per familiarizzare, con un
linguaggio semplice ed efficace, sull'importanza del seguire un
corretto stile di vita nel lavoro marittimo.
(Wel/ Dire)