SALUTE. AIUTI A SVILUPPO, PER PROSSIMO ANNO PREVISTO TAGLIO 30%
Abeti: Dall'Italia un contributo significativo, ma insufficiente.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 27 apr. - "L'Italia ha dato un
contributo significativo al perseguimento degli Obiettivi del
millennio, ma devo essere onesto nel dire che e' stato del tutto
insufficiente rispetto allo status di paese industrializzato. I
dati recenti dell'Ocse lo confermano: nel 2009 il nostro aiuto
pubblico allo sviluppo in rapporto al Pil e' stato dello 0,16% e
mi e' stato detto, e spero vivamente che ci sia un cambiamento di
rotta, che il prossimo anno si parla di un ulteriore taglio del
30%". È quanto ha affermato Arnaldo Abeti, ministro
plenipotenziario della direzione generale per la Cooperazione
allo sviluppo, presso il ministero degli Affari esteri, questa
mattina a Roma presso la Stampa Estera intervenendo alla
conferenza stampa di presentazione del IV rapporto "2010. Conto
alla rovescia" curato da Aidos e Azione per la salute globale per
fare il punto sugli Obiettivi di sviluppo del millennio riguardo
alla salute e il ruolo dell'Italia. Secondo Abeti, l'impegno del
nostro Paese riguardo la salute ha reso possibile interventi in
diversi paesi, soprattutto per quel che riguarda la salute
infantile. "Sono stati realizzati interventi per migliorare la
salute infantile e materna - ha spiegato -, riducendo la
mortalita', la vaccinazione universale, le patologie
respiratorie, la malaria e anche rispetto alle mutilazioni
genitali femminili".
Nonostante i fondi destinati alla cooperazione siano ridotti
all'osso, secondo Abeti, la situazione attuale non preannuncia
possibilita' di cambi di rotta. "Siamo in una situazione di
estrema difficolta' - ha affermato Abeti -. Conosciamo la
realta', la trasferiamo a livello politico cui spetta la
decisione finale, ma oltre questo temo che il nostro margine di
manovra sia limitato. Non abbiamo il potere di modificare
decisioni che vengono prese, avendo il quadro completo della
situazione finanziaria ed economica del Paese". Ad un terzo dalla
scadenza degli obiettivi, secondo Abeti molto e' stato fatto, ma
molto resta ancora da fare. "L'Italia ha sempre attribuito grande
rilevanza al tema della salute - ha aggiunto - che insieme
all'agricoltura, all'ambiente, all'istruzione, alla governance e
al sostegno alle piccole e medie imprese, rappresenta una delle
sei priorita' delle linee guida triennali della Cooperazione
italiana allo sviluppo". Appuntamento per settembre a New York,
intanto, per fare il punto sugli interventi a livello globale.
"Sara' una conferenza importante per verificare quale sia
l'orientamento dei paesi donatori a favore di una mobilitazione
maggiore - ha precisato Abeti -. La speranza e' che il vertice
possa produrre un nuovo slancio della comunita' internazionale
verso una maggiore mobilitazione di nuove risorse tenuto conto
del margine di tempo che resta".
Per Abeti, infine, occorre un maggiore 'impegno' della societa'
civile. "Credo che sia imperativo mobilitarsi per cercare di
recuperare la nostra capacita' di spesa se non vogliamo veramente
sparire dal novero dei donatori. È facile dirlo, ma non e' facile
attuarlo. Per questo mi sto occupando di linee guida della
comunicazione". Un impegno, ha spiegato Abeti, per sensibilizzare
maggiormente l'opinione pubblica. "È solo il sostegno della
collettivita' che ci circonda - ha concluso Abeti - che ci puo'
dare argomenti di maggior forza per discutere ai tavoli dove si
decidono le sorti della cooperazione. In Italia la cooperazione
non la conosce nessuno a parte gli addetti ai lavori".
(Wel/ Dire)
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