IL 10 MAGGIO "EUROMELANOMA DAY", PER LA PREVEZIONE E LA DIAGNOSI.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 27 apr. - Un'indagine
statunitense ha dimostrato come l'utilizzo dei lettini solari sia
passato dall'1% della popolazione nel 1988 al 27% nel 2007.
Una recente analisi effettuata dall'Agenzia Internazionale per la
Ricerca sul Cancro (IARC) e pubblicata sull'International Journal
of Cancer ha valutato il rapporto tra lettini solari e rischio
melanoma, dimostrando che l'utilizzo delle lampade abbronzanti
prima dei 35 anni aumenta del 75% il rischio di sviluppare il
melanoma.
E' l'allarme lanciato dai dermatologi in occasione della prima
edizione italiana dell'"euromelanoma day", una giornata
organizzata da SIDeMaST interamente dedicata alla prevenzione e
alla diagnosi precoce del melanoma e dei tumori della pelle:
lunedi' 10 maggio nelle principali citta' italiane dermatologi
volontari incontreranno i cittadini presso le strutture
ospedaliere ed universitarie per fornire informazioni sui tumori
della pelle e sul melanoma e/o offrire screening gratuiti della
cute.
Il melanoma e' un tumore maligno, quello piu' aggressivo tra
tutti i tumori della pelle in termini di mortalita', che in
Italia ogni anno registra 10 nuovi casi ogni 100.000 uomini, 9
casi ogni 100.000 donne e causa la morte di circa 5 abitanti su
100.000 all'anno (dati Istituto Superiore di Sanita').
L'incidenza del melanoma e' in continuo aumento: si assiste,
infatti, ad incrementi annui dal 3% al 7%, valori superiori a
qualsiasi altro tipo di tumore, con la sola eccezione per il
cancro al polmone nelle donne.
Tale fenomeno e' dovuto alla maggiore ed eccessiva esposizione al
sole e ai raggi ultravioletti (UV), dannosi per l'epidermide,
oltre che alla riduzione dello strato di ozono.
Nella lotta al melanoma e' fondamentale anche la diagnosi precoce
che prevede, per le persone a rischio, una visita di controllo
dal dermatologo almeno una volta l'anno, un auto-controllo
periodico, ogni 2-3 mesi, di tutta la superficie della propria
cute e, qualora si osservi la comparsa di un nuovo neo o un
cambiamento di colore, forma, dimensione, diventa necessario
rivolgersi ad un dermatologo al piu' presto.
Per la diagnosi precoce, oltre alla microscopia ad epiluminesceza
o dermatoscopia, che e' una metodica non invasiva diffusamente
utilizzata dai dermatologi, e' attualmente oggetto di studio il
laser confocale. Si tratta di una nuova tecnica anch'essa non
invasiva, ossia non serve a fare le biopsie ma l'esame viene
fatto in vivo, che permette di analizzare le caratteristiche
delle singole cellule identificando il melanoma e altri tumori
della pelle in fasi molto iniziale. I risultati ottenuti sono
promettenti ma i principali limiti di questa tecnica sono la
necessita' che l'esaminatore abbia una particolare esperienza ed
addestramento, il fatto che non tutte le aree corporee sono
accessibili all'esame con questo strumento e il suo costo ancora
elevato.
(Wel/ Dire)