DALL'ASSOCIAZIONE 65 MILA EURO PER RICERCA EUROPEA.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 22 apr. - L'Associazione
nazionale mutilati e invalidi civili devolve 65 mila euro per
finanziare un progetto scientifico europeo destinato ad
accelerare la sperimentazione di nuovi farmaci per curare la
fibrosi cistica.
Le nuove cure stanno arrivando e la comunita' scientifica e'
finalmente sulla buona strada per sconfiggere questa terribile
malattia. Ma per abbreviare i tempi e passare al piu' presto
dalla sperimentazione alla produzione di nuovi farmaci occorre
maggiore sostegno. A questo appello risponde l'Associazione
nazionale mutilati e invalidi civili (Anmic) che, dopo aver gia'
siglato con la Lega italiana fibrosi cistica (Lifc) un accordo
che consente di facilitare le procedure di riconoscimento dei
diritti dei pazienti Fc in materia di invalidita' civile, ha ora
ampliato il suo impegno su tale patologia.
La maggiore associazione italiana dei disabili ha infatti
deciso di destinare 65 mila euro che, su indicazione della Lega
Italiana Fibrosi Cistica, andranno a finanziare un importante
programma di ricerca europeo. "Siamo consapevoli- spiega il
presidente nazionale Anmic, Giovanni Pagano- che oggi il nostro
contributo, seppure significativo, puo' rappresentare solo un
singolo passo in avanti nella corsa contro il tempo avviata dal
mondo scientifico. Siamo pero' orgogliosi di offrire la nostra
diretta collaborazione ad un progetto internazionale che lavora
per combattere la grave disabilita' procurata da questa malattia
genetica a carattere evolutivo. Per debellarne presto le cause e
migliorare la qualita' di vita dei pazienti".
Il progetto: lo studio permettera' di costruire in Europa una
rete di Centri di Ricerca clinica di alta qualita' per facilitare
appunto l'arrivo delle nuove terapie, oggetto degli studi clinici
in corso, fino al paziente. Per la prima volta sono stati trovati
farmaci capaci di agire sulle cause della FC che hanno superato
le prime fasi di sperimentazione, dimostrando cosi' di non essere
tossici, di essere ben tollerati e avere una certa efficacia, in
studi di piccole e medie dimensioni. Ora bisogna andare oltre. Il
progetto avra' l'obiettivo di verificare la qualita' di 10-15
protocolli di studio per la Fc ed avviare e portare a termine 3-5
studi per sperimentare nuovi farmaci sull'uomo in ospedali che
fanno parte della rete Ctn. Il lavoro e' complesso: si tratta di
definire e stabilizzare a livello internazionale variabili e
procedure correlate alla ricerca in FC; allargare la rete Ctn
(Rete europea per i Trial clinici in Fibrosi cistica) a circa 10
nuovi centri, al fine di avere un maggior numero di pazienti a
disposizione, formare il personale ospedaliero e valutarne la
qualita' relativamente alla ricerca clinica. Fondamentale poi
sara' allargare la partecipazione attraverso il Registro europeo
ad altri 22 Paesi, passando cosi' dagli attuali 15 mila a 30 mila
pazienti.
Il programma prevede il coinvolgimento di 45 ricercatori per
la durata di 2 anni. Il responsabile del progetto sara' il prof.
Kris De Boeck, direttore del servizio pediatrico di pneumatologia
e malattie infettive presso l'ospedale universitario di Leuven
(Belgio).
(Wel/ Dire)