COINVOLTE DIRETTAMENTE LE FAMIGLIE.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 23 apr. - Ci sono le nuove
linee guida per i bambini con sindrome di Down da 0 a 6 anni. A
presentarle nei giorni scorsi, in un convegno di studio a
Belluno, e' stata l'Aipd locale, in collaborazione con le Ulss di
Belluno e di Feltre. Ampia la presenza di genitori, insegnanti,
operatori socio-sanitari, che hanno partecipato alla
presentazione dei tre volumetti sulle linee guida, realizzati
dall'AIpd nazionale: "Diagnosi e comunicazione della diagnosi",
"Riabilitazione" , "Educazione in famiglia".
L'aspetto originale delle linee guida e' rappresentato dal fatto
che sono state coinvolte direttamente le famiglie, attraverso le
oltre 40 sezioni dell'Aipd diffuse nel territorio nazionale, con
incontri e compilazione di questionari. I dati raccolti sono
stati analizzati da un'equipe di studiosi, consulenti Aipd,
esperti o docenti universitari, prima di esser tradotti e scritti
con linguaggio con cui il valore scientifico si e' accompagnato
alla leggibilita' da parte di tutti.
A coordinare l'incontro bellunese l'Aipd ha invitato uno dei
coordinatori delle linee guida, Pierpaolo Mastroiacovo, gia'
cattedratico della Clinica pediatrica all'Universita' Cattolica
di Roma, ed ora direttore del Centro studi internazionale sulle
Malattie genetiche, a Roma. La presentazione delle linee guida e'
stata affidata alla presidente dell' Aipd di Belluno, Ines
Mazzoleni Ferracini, che ha parlato da genitore, puntualizzando
aspetti sia positivi che ancora perfettibili negli approcci
professionali verso il bambino con sindrome di Down.
Il dottor Memo, primario pediatra a Belluno, ha parlato di
diagnosi e comunicazione della diagnosi, mentre il primario della
pediatria di Feltre, dottor Vergerio, ha descritto i principali
aspetti medici da sorvegliare durante la crescita. Alla psicologa
della Ulss 2, Dalle Mule, e' toccato il compito di ricordare come
esista, da qualche anno, un "progetto accoglienza", proposto
dall'Aipd alle strutture delle due Ulss che si occupano della
nascita e delle prime fasi di vita ed inserimento sociale allo
scopo di favorire un coordinamento tra le strutture.
Nella successiva tavola rotonda, guidata dal professor
Mastroiacovo, si sono emersi pareri su aspetti organizzativi (dal
dottor Ghedini, neuropsichiatra infantile), esperienze di altri
genitori di bambini con sindrome di Down e, in rappresentanza del
Comitato d'Intesa di Belluno, di Maria Teresa Barattin. Il
settore psicologico educativo e' stato affrontato dalle
consulenti Aipd Belluno dottoressa Prizzon, che segue, in
particolare il ruolo ed il coinvolgimento dei genitori e fratelli
nella crescita del bambino Down, e dalla pedagogista Simoncini,
che ha illustrato i rapporti tra famiglie e struttura scolastiche
a partire da asilo nido e scuola materna.
(Wel/ Dire)