(DIRE - Notiiziario Sanita') Roma, 20 apr. - "Nessuno puo'
pensare di cancellare le parafarmacie con un tratto di penna
senza pagare un prezzo in termini politici ed economici." Questo
l'avvertimento che i farmacisti hanno inviato ieri ai politici,
durante la manifestazione organizzata dal Movimento nazionale
liberi farmacisti (Mnlf), Anpi e Fef. a Roma in Piazza Monte
Citorio. In camice e maschera bianca al volto, i farmacisti si
sono rivolti direttamente al ministro della Salute Ferruccio
Fazio, che nei giorni scorsi ad un congresso organizzato da
Federfarma aveva espresso l'intenzione di voler cambiare il
termine parafarmacia. "Il Ministro - dicono - deve guardare piu'
alla sostanza delle cose che all'immagine e deve, proprio perche'
ministro della Salute, saper dialogare con tutti, non solo ed
esclusivamente con chi cerca di difendere i propri interessi."
"I farmacisti non sono rappresentati esclusivamente da Fofi e
Federfarma - afferma Vincenzo Devito, presidente Mnlf - al
contrario questi due organi, stanno perdendo sempre piu' terreno
proprio perche' schiacciati su posizioni estremamente
conservatrici. Ieri, alla manifestazione, abbiamo scelto di
portare la maschera bianca al volto, perche' siamo come fantasmi
per le Istituzioni che tutte, tranne l'Antitrust, ci considerano
come dei "fantasmi" dialogando unicamente con lobby e
corporazioni." Gli organizzatori poi ricordano che "a tre anni
dalle liberalizzazioni si sono aperte oltre 3200 nuove aziende,
dato lavoro a circa 8000 persone e famiglie, prodotto oltre 600
mln euro/anno di risparmio per i cittadini, questi - dicono -
sono fatti incontrovertibili. Andare avanti con le
liberalizzazioni significa creare anche nuove opportunita' per i
professionisti che, come nel caso degli informatori scientifici
del farmaco, hanno perso il proprio posto di lavoro." Secondo il
presidente Mnlf "le liberalizzazioni non vanno arrestate, ma
vanno arricchite allargando il numero dei farmaci vendibili fuori
dalle farmacie. Nessuna possibilita' per i partecipanti alla
manifestazione di aderire ad "inciuci" o scorciatoie -conclude
Devito - qualsiasi sanatoria e' lontana dalle logiche liberali a
cui s'inspira la nostra azione."
(Wel/ Dire)