SALUTE. BIMBI IN OSPEDALE, "SE LA LETTURA 'BATTE' LA MALATTIA"
CASTELBIANCO: "APRE AD UNA VISIONE DEL FUTURO, CERTO MIGLIORE"
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 13 apr. - La vita in ospedale
puo' essere lunga e deprimente per tutti, ma se i pazienti sono
bambini, la gestione della malattia potrebbe essere ancor piu'
complicata. Per i piccoli pazienti ricoverati nei reparti di
pediatria, la Provincia di Livorno ha realizzato il progetto
"Letture in ospedale", per offrire ai bambini degenti, che si
trovano temporaneamente in una condizione di disagio fisico e
psicologico, un'occasione non solo di arricchimento culturale, ma
anche una forma di sostegno morale e di svago che possa
distogliere la loro attenzione dalla malattia. "I bambini in
ospedale possono maggiormente essere stimolati in attivita' che
permettano loro di uscire mentalmente dall'ospedale stesso, ma
anche dalle cure e dalla malattia- spiega Federico Bianchi di
Castelbianco, psicoterapeuta dell'eta' evolutiva e direttore
dell'Istituto di Ortofonologia (Ido) di Roma- e non solo per
aiutarli a passare il tempo, ma per aiutare il bambino ad avere
meno danni dal vissuto di una malattia che, come e' stato piu'
volte dimostrato, altera l'umore, il rendimenti e la
partecipazione dei piccoli ai risultati terapeutici".
Castelbianco, dunque, plaude all'iniziativa, anche perche' in
passato, insieme a Magda Di Renzo e Michele Capurso, aveva gia'
affrontato il tema con la pubblicazione del libro "Ti racconto il
mio ospedale. Esprimere e comprendere il vissuto della malattia",
edito dalle Edizioni Magi. "La lettura e l'utilizzo dei libri-
prosegue l'esperto- come strumento di 'allontanamento' dalla
malattia non ha solo una funzione distraente, bensi' apre il
bambino alla partecipazione a un mondo fantasioso e ricco di
immaginazione, che sicuramente e' piu' bello del mondo reale che
in quel momento vivono". E aggiunge: "La prerogativa fondamentale
e' che la lettura apre ad una visione del futuro: proietta cioe'
in un tempo e in uno spazio che verranno, consentendo ai bambini
di essere ottimisti e di allargare l'immaginazione, cosi' da
rendere meno amara la vita in ospedale".
Lo psicoterapeuta sottolinea poi l'importanza della presenza
dei genitori durante le attivita' di svago all'interno dei
reparti pediatrici: "Aver previsto la partecipazione dei
familiari nelle attivita' del bambino degente- chiarisce- e' un
grande aiuto per tutti, in quanto non solo si viene a ricreare
una situazione conosciuta alla quale il bambino si puo'
abbandonare con serenita', ma per di piu' consente ai familiari
di essere partecipi in un'attivita' insieme al bambino, che esula
dal comportamento ripetitivo che spesso i parenti attuano nelle
situazioni di assistenza al malato".
(Wel/ Dire)
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