(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 2 apr. - All'ospedale Rizzoli
di Bologna si sperimenta la medicina naturale non convenzionale.
Ai pazienti che soffrono di artrosi grave, infatti, viene
proposto il trattamento con un estratto di bacche di rosa
selvatica per verificarne l'efficacia sull'infiammazione e nel
controllo del dolore. Tutto avviene in ambiente clinico e con
metodologie rigorose, in associazione al trattamento
antinfiammatorio con i farmaci tradizionali. Si tratta a tutti
gli effetti di un trial clinico - cioe' uno studio sperimentale
con un gruppo di pazienti - eseguito su una sostanza naturale,
invece che su un farmaco "classico". I pazienti sono duecento,
individuati dagli ortopedici tra chi e' in attesa della protesi
d'anca. La sperimentazione viene condotta dall'e'quipe del
reparto di ortopedia e traumatologia del Rizzoli e del
laboratorio di Tecnologia medica, diretti da Aldo Toni e da
Susanna Stea, responsabile della ricerca clinica e biologica del
laboratorio.
L'iniziativa e' co-finanziata dalla Regione Emilia-Romagna
nell'ambito del 'Programma Sperimentale' regionale per
l'integrazione delle medicine non convenzionali, che ha
l'obiettivo di offrire ai cittadini queste opportunita' di cura
con garanzia di assoluta sicurezza. "La nostra ricerca si attiene
ai criteri di rigore scientifico che sempre applichiamo, ed e'
stata approvata dal Comitato Etico del Rizzoli - sottolinea
Susanna Stea - Dal punto di vista dell'efficacia, la 'rosa
canina' e' ben nota come integratore di vitamina C ed e' gia'
largamente utilizzata per la prevenzione e il trattamento delle
malattie da raffreddamento. L'obiettivo della nostra
sperimentazione e' farne un complemento al trattamento con i
farmaci antinfiammatori tradizionali per i pazienti che soffrono
di artrosi. Se si otterranno i risultati sperati -prosegue -
significherebbe eliminare gli effetti collaterali, primi tra
tutti i problemi allo stomaco, e il grado di tossicita' che
questi farmaci inevitabilmente comportano. Contiamo di dare una
risposta di cura efficace e scientificamente fondata ai numerosi
pazienti che chiedono un approccio il piu' possibile 'naturale'
alla malattia."
(Wel/ Dire)