(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 2 apr. - Primo giorno della
pillola abortivo, ed e' gia' scontro politico. E' partita ieri la
distribuzione, e l'Italia delle Regioni rinnovate si trova gia'
spaccata, con i leghisti alle barricate e il il ministro della
Salute, Ferruccio Fazio, ad annunciare che "dopo Pasqua si
insediera' il tavolo di monitoraggio sulla pillola Ru486".
RASI (AIFA): "LE REGIONI DECIDONO SUI TEMPI, MA PRIMA O POI
DEVE ESSERE MESSA A DISPOSIZIONE" - "Per quanto riguarda le
modalita' di distribuzione sul territorio del farmaco Ru486
nessun ruolo e' svolto dall'Aifa (Agenzia nazionale del farmaco,
ndr) poiche' spetta ai governatori delle Regioni decidere anche
alla luce di quanto e' stato recentemente espresso, con molta
chiarezza, dal ministero della Salute". È quanto precisa, in
merito a notizie diffuse da organi di informazione, il direttore
generale dell'Aifa, Guido Rasi, che sottolinea di "non aver
rilasciato dichiarazioni in merito alle modalita' di immissione
in commercio del medicinale Ru486", ma di aver solo spiegato le
procedure a carattere generale di dispensazione dei farmaci
ospedalieri "le cui modalita'- chiarisce Rasi- dipendono dalle
Regioni che, comunque, con un buon margine di autonomia e con
possibili differenze nella tempistica, prima o poi li mettono a
disposizione dei cittadini".
GASPARRI: "RASI INADEGUATO" - "Dico no alla Ru486. Esprimo
simpatia e condivisione delle valutazioni politiche di Cota e
Zaia. Per primi abbiamo sollevato la questione, facendo anche
un'indagine conoscitiva della Commissione Affari Sociali che si
e' conclusa a ottobre al Senato e abbiamo ribadito che non ci
debba essere un uso della Ru486 non conforme ai paletti della
legge 194. La 194 impone il ricovero ordinario ospedaliero per
l'interruzione, sia che avvenga con intervento chirurgico che
attraverso la pillola chimica. La RU486 e' un mezzo deprecabile,
meno si usa meglio e'. C'e' stato un atteggiamento grave
dell'Aifa e del direttore generale, che e' uscito dalla sue
competenze, ha emanato decisioni in contrasto con la 194. Svolge
una funzione tecnica di garanzia o e' un promotore di prodotti di
qualcuno?".
POLVERINI: "C'È UNA LEGGE CHE VA RISPETTATA" - "C'e' una legge,
la 194, che va rispettata. Io sono a favore della vita e faro'
quello che e' necessario per garantirla". Polverini ha ricordato
che "come per l'aborto chirurgico, la pillola abortiva seguira'
lo stesso percorso con il ricovero ospedaliero".
OFFENSIVA LEGA, ZAIA: "MAI L'AUTORIZZAZIONE NEGLI OSPEDALI DEL
VENETO" - "Per quel che ci riguarda non daremo mai
l'autorizzazione al poter acquistare o utilizzare questa pillola
nei nostri ospedali. La mia attivita' amministrativa sara' volta
ad evitare assolutamente che venga diffusa". Lo dice Luca Zaia,
neo governatore del Veneto, ai microfoni di Rcd. Per Zaia "c'e'
tutto il sistema sanitario a disposizione delle donne, ma
soprattutto quello dei servizi sociali". E l'avvio di questo
percorso "non deve essere necessariamente l'abbandono di una vita
umana". Alla domanda se la sua sia una scelta dettata da motivi
di carattere etico-morale, il ministro replica cosi': "Da parte
mia in maniera assoluta di natura etica e morale. Ognuno ha la
sua coscienza io rispondo alla mia". Dunque, si allinea al
collega Cota? "Diciamo che questa e' la linea del Veneto e non
possiamo che confermare una linea che abbiamo sempre avuto".
COTA: "NE CONTRASTERO L'UTILIZZO IN PIEMONTE" - "Sulla pillola
Ru486 la mia posizione e' sempre stata chiara: essendo a favore
della vita faro' di tutto per contrastarne l'impiego". Lo ha
dichiarato il capogruppo della Lega Nord alla Camera e neo eletto
presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, in riferimento
alla Ru486. "E' ovvio- continua la nota di Cota- che rispettero'
la legge, non posso fare diversamente, ma e' altrettanto chiaro
che dal punto di vista dei valori in Piemonte io ho delle idee
diverse rispetto alla governatrice non riconfermata. Per prima
cosa chiedo ai direttori generali di bloccare l'impiego della
Ru486 attendendo la mia entrata in carica, questo perche' ritengo
necessario attendere l'emanazione di linee guida precise da parte
del ministero della Salute. A quanti parlano a vanvera vorrei far
notare che, a prescindere dalle valutazioni di principio, seppur
dal mio punto di vista molto importanti, dal punto di vista
medico si tratta di una pratica potenzialmente molto pericolosa
per la donna". Cota annuncia infine che chiedera' "che in tutte
le strutture sanitarie piemontesi siano ospitate le associazioni
Pro Vita. E la legge 194- conclude- dovra' essere applicata nella
parte che chiede che alle donne venga fornito un adeguato
supporto mirato a prevenire l'aborto e non ad accettarlo solo
come un fatto ineluttabile".
PRESTIGIACOMO FRENA - "Quando si assumono ruoli da governatore
bisogna rispettare la legge. E io dico che nessuna Regione puo'
pensare di poter proibire cio' che e' concesso e regolato dalla
194, che e' una legge nazionale mai abrogata. Sono convinta che
anche Veneto e Piemonte assumeranno alla fine decisioni sulle
modalita' di commercializzazione e somministrazione della pillola
in linea con quanto suggerito dal Consiglio superiore della
sanita' nell'interesse della salute della donna". Sulle
dichiarazioni dei due neo governatori Zaia e Cota, Prestigiacomo
chiude: "E' euforia da vittoria elettorale".
(Wel/ Dire)