L'ESPERTO: MA MANCA ANCORA UNA LEGGE PER REGOLAMENTARLA.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 29 set. - Cresce, in Italia,
l'attenzione verso le medicine non convenzionali, e cresce il
numero di persone che ne fanno uso. Nel 2005, secondo l'Istat,
erano utilizzate dal 13,6% della popolazione italiana, mentre nel
2008, stando all'ultimo rapporto del Censis, ne ha fatto uso il
23,4% degli italiani. A ricordarlo e' stato Paolo Roberti di
Sarsina, esperto in medicine non convenzionali del Consiglio
Superiore di Sanita', nell'ambito del Festival della Salute che
si e' tenuto a Viareggio.
Rimane pero' ancora, secondo Roberti di Sarsina, una
disparita' tra l'Italia e gli altri paesi europei: "Nonostante le
medicine non convenzionali siano stati oggetto di numerose
sentenze, non sono ancora state normate da una legge quadro
nazionale", ha spiegato. In Italia, la federazione mondiale degli
ordini dei medici ha riconosciuto, nel 2002, alcune medicine non
convenzionali di esclusiva competenza e responsabilita'
professionale del medico chirurgo e dell'odontoiatra, che sono:
medicina antroposofica, medicina ayurvedica, medicina
tradizionale cinese, agopuntura, omotossicologia, fitoterapia e
medicina omeopatica. "Ma manca ancora una legge nazionale-
aggiunge Roberti di Sarsina- ed e' indispensabile arrivarci: sono
anni che la attendiamo".