IL PIANO NAZIONALE CONTRO L'INQUINAMENTO PROVOCATO DAL GAS.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 22 set. - In Italia ogni anno
si registrano in media 3.200 casi di tumore polmonare
attribuibili al radon, con un'incertezza che va da 1.100 a 5.700.
Ad affermarlo e' Francesco Bochicchio del dipartimento Tecnologie
e Salute dell'Istituto superiore di Sanita' e coordinatore del
Piano nazionale radon, in occasione del convegno svoltosi a Roma
per la presentazione del rapporto "WHO Handbook on indoor radon:
a public health perspective" elaborato dall'Organizzazione
mondiale della sanita'.
Secondo lo studio dell'Oms, nel nostro Paese il valore medio
di concentrazione del gas e' di 70 bequerel al metro cubo. Ma la
situazione non e' omogenea in tutte le aree, come spiega
Bochicchio: "Le regioni dove si riscontrano i livelli medi di
radon piu' elevati sono la Lombardia e il Friuli Venezia Giulia,
con 120 bequerel, mentre in Campania e in altre regioni i valori
oscillano tra 90 e 100. Questi dati- precisa Bochicchio- sono
frutto di un'indagine nazionale svolta tra il 1989 e il 1996.
Successivamente, in alcune regioni sono state condotte indagini
piu' dettagliate, tra cui quella svolta dalla Toscana nei luoghi
di lavoro, oltre che nelle abitazioni".
Per risanare gli edifici ed evitare cosi' l'esposizione al
radon proveniente dal sottosuolo, e' necessario installare una
piccola pompa che aspiri l'aria in uscita dal suolo e la devi
verso l'esterno.
Le Regioni piu' virtuose sul fronte delle indagini sono la
Lombardia, il Friuli Venezia Giulia, il Trentino, il Piemonte, la
Toscana, l'Abruzzo, l'Emilia Romagna, la Sicilia, e il Lazio, che
recentemente ha attivato una commissione regionale per affrontare
la tematica. Per quanto riguarda il risanamento degli edifici,
invece, le regioni piu' attive sono l'Alto Adige, il Friuli, il
Veneto e la Lombardia.
Per ridurre in Italia il rischio di tumore polmonare connesso
a questo gas, nel 2006 e' stato avviato il Piano nazionale radon
nell'ambito delle attivita' del Ccm (Comitato per la prevenzione
e il controllo delle malattie istituito dal ministero della
Salute): "Appena avremo a disposizione le linee guida- spiega
Giancarlo Marano del ministero della Salute- fisseremo una
riunione della Conferenza Stato-Regioni per trasformare questi
indirizzi in provvedimenti concreti. Ma per andare avanti-
afferma Marano- occorre un ulteriore finanziamento, altrimenti
l'Italia rischia di diventare fanalino di coda rispetto alla
direttiva europea di riferimento. Con gli 800 mila euro del
nostro ministero, abbiamo affrontato la prima fase del piano
nazionale radon e adesso- conclude- speriamo di trovare tutta la
sensibilita' necessaria nel vertice politico affinche' le
richieste di finanziamento piu' volte avanzate da Sacconi a
Tremonti non cadano nel vuoto".
(Wel/ Dire)