(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 29 ott. - "L'introduzione negli ospedali di un 'direttore delle tecnologie', che possa garantire una gestione sicura, economica ed appropriata del patrimonio tecnologico durante l'intero ciclo di vita delle apparecchiature biomedicali, rappresenta una garanzia per la sicurezza dei pazienti, un importante impulso alla modernizzazione delle dotazioni diagnostiche e terapeutiche, nonche' un'arma efficace per l'ottimizzazione delle risorse economiche del Servizio sanitario nazionale". È il commento dell'ingegner Pietro Derrico, presidente dell'Associazione italiana ingegneri clinici (Aiic) e responsabile del servizio di Ingegneria clinica dell'ospedale pediatrico 'Bambino Gesu'' di Roma. "Una proposta- spiega Derrico- portata avanti da anni con determinazione dall'Aiic e che ora trova nel Governo, attraverso le parole espresse recentemente dal viceministro alla Salute Ferruccio Fazio, un importante riconoscimento. Il direttore delle tecnologie garantirebbe la gestione delle tecnologie sanitarie, coordinando correttamente i rapporti con le industrie produttrici di dispositivi medici per la manutenzione e la valutazione dell'efficienza delle apparecchiature biomedicali, per renderle sempre piu' al servizio delle esigenze cliniche dei pazienti". "Finalmente- aggiunge il presidente Aiic- e' stata colta l'importanza di istituire una direzione strategica per l'health technology management, che abbia la responsabilita' della gestione del patrimonio tecnologico biomedico aziendale, strumento ormai fondamentale per produrre sanita' e garantire ai cittadini cure appropriate". "Tale riconoscimento- spiega Derrico- evidenzia come alla gestione delle tecnologie venga data un'importanza strategica, sia in funzione della miglior efficienza delle attivita' sanitarie che della modernizzazione ed innovazione dell'Ssn, elevandola ad attivita' core. A complemento di tale lodevole e lungimirante iniziativa del Governo auspichiamo realmente che le istituzioni centrali e regionali possano quanto prima sostenere il percorso di riconoscimento istituzionale dell'ingegnere clinico, figura professionale unica in sanita' e che opera anche in Italia da oltre 30 anni". "Tale nuova professione- conclude Derrico- caratterizzata da conoscenze cliniche e tecnico-gestionali con formazione accademica in ingegneria biomedica e specializzazione in ingegneria clinica, non solo risulta ormai indispensabile, in tema di sicurezza del paziente, per il contenimento del rischio tecnologico, ma anche per contribuire, unitamente alle altre figure tecniche e professioni sanitarie, alla qualita' e all'appropriatezza delle cure, all'interno della improcrastinabile esigenza di razionalizzazione delle risorse economiche investite nella sanita' pubblica e privata". (Wel/ Dire)