IL RAGAZZO: "DOPO ANNI DI VIOLENZE, NON VOGLIO TORNARE DA LEI".
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 22 ott. - Una accorata
richiesta di aiuto e' giunta lunedi' alla Societa' italiana di
medicina dell'adolescenza (Sima), da parte di un adolescente di
14 anni, di Catanzaro, che racconta una lunga storia di
maltrattamenti e violenze, sia fisiche che psicologiche, da parte
della madre. Una storia drammatica per le sue dinamiche,
caratterizzate da ricoveri ripetuti per fratture e lesioni
unitamente a litigi tra i genitori, da un certo periodo in poi
separati. Sembra incredibile che nessuno (sanitari, assistenti
sociali, insegnati, forze pubbliche, giudice minorile, etc) non
abbia mai sospettato niente nei 12 anni di violenza che, a detta
del ragazzo, hanno caratterizzato la sua vita. E adesso, il
minore e' costretto a tornare a vivere con la madre, quando
preferirebbe restare col padre, lontano, e' la sua richiesta,
dalle violenze subite.
"Molti aspetti sicuramente rimangono da definire da parte
delle autorita' competenti- dichiara Silvano Bertelloni,
presidente Sima- prima cio' avviene, meglio e' per tutti gli
attori coinvolti in questa vicenda".
Bertelloni poi, parlando a nome della societa' scientifica che
rappresenta, lancia un appello a tutti coloro che, a vario
titolo, possono entrare in questa vicenda: "La Sima ritiene che
quando un adolescente in difficolta' chiede aiuto, debba essere
ascoltato ed aiutato qualunque sia la modalita' della richiesta.
Le istituzioni dovrebbero inoltre adoperarsi per garantire la
sicurezza e la salute (benessere fisico, psichico e sociale) del
giovane, con i vari strumenti legislativi disponibili fino al
completo chiarimento della vicenda". E conclude: "A questo
proposito, si dovrebbero valutare anche le capacita' decisionali
del cittadino-adolescente ai fini di una scelta consapevole per
il suo benessere".
(Wel/ Dire)