(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 22 ott. - Si aprono nuovi
scenari nella lotta alla Sclerosi laterale amiotrofica (Sla) o
Morbo di Gehrig. La malattia, nota anche per aver colpito
personaggi del mondo dello sport e in particolare del calcio, e'
un disturbo neurodegenerativo che compromette in maniera
progressiva i neuroni responsabili dei movimenti, contro il quale
finora non si sono sviluppate cure efficaci. A dare nuove
speranze e' ora uno studio americano pubblicato sul Journal of
Clinical Investigation.
I ricercatori delle Universita' di Rochester e San Diego hanno
trattato alcune cavie animali con una molecola gia' utilizzata
nella cura delle setticemie - la "proteina C attivata" -
raccogliendo risultati incoraggianti. I medici americani hanno
scoperto che la somministrazione della molecola rallenta il
decorso della malattia e aumenta del 25% la sopravvivenza degli
animali testati, portatori della variante mutata del gene che
causa forme ereditarie di Sla, il gene Sod1. Non solo i topi
sottoposti alla cura sperimentale hanno dimostrato di vivere piu'
a lungo rispetto agli altri non trattati, ma soprattutto la
proteina sembra agire riducendo l'espressione del gene mutato in
alcuni tipi di cellule cerebrali, incluse quelle nervose
distrutte nei soggetti malati di Sla.
Pare quindi accertato che la "proteina C attivata" presenti
effetti neuroprotettivi nei modelli di topi con Sla ereditaria.
Pur con la prudenza d'obbligo che spinge i ricercatori a
sottolineare la necessita' di ricerche piu' approfondite prima di
testare la molecola sui malati, e' senza dubbio positivo il fatto
che la proteina sia gia' nota e utilizzata per altre terapie
proprio per le sue caratteristiche antitrombotiche.
(www.italiasalute.leonardo.it)
(Wel/ Dire)