CAMPAGNA RIVOLTA AI RAGAZZI. MALATTIE CARDIOVASCOLARI, I DATI.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 22 ott. - 'Battiti per il tuo
cuore'. Un buon consiglio, rivolto ai ragazzi, che merita
attenzione, venendo da chi, di cuore, se ne intende: i cardiologi
della Societa' italiana di cardiologia e della Fondazione
italiana Cuore e Circolazione onlus. Si chiama 'Battiti per il
tuo cuore', ed e' interamente dedicata ai giovani, la campagna
promossa dalla Sic e dalla Fondazione che ha come obiettivo la
prevenzione delle malattie cardiovascolari nei ragazzi, in
particolar modo la morte improvvisa giovanile. La campagna e'
alla sua prima edizione e quest'anno parla ai giovani: 'La salute
del cuore e' anche un gioco da ragazzi'. Presentata oggi a Roma
in una conferenza stampa, la campagna rientra nell'ambito del
protocollo d'intesa tra la Sic, la Fondazione e il ministero
dell'Istruzione, dell'Universita' e della Ricerca, ha ottenuto
anche il patrocinio del ministero della Gioventu' ed e' stata
resa possibile grazie al contributo di Takeda Italia Farmaceuti.
Ideata e realizzata dall'Argon Media Editoriale, in comunione
d'intenti con la Sic e con la Fondazione, la campagna sara'
dall'1 al 30 novembre in 27 multisale cinematografiche in tutta
Italia con uno spot che parlera' ai ragazzi. Con lo stile che
piace a loro e con un linguaggio che arriva diretto 'al cuore'.
Graffiti sul muro per scrivere quattro consigli 'salvavita':
"Fumo, droga e alcol sballano il tuo cuore - Mangia sano e
controlla il peso e la pressione - Se hai dei sintomi non
sottovalutarli, parlane in famiglia e con il tuo medico - Prima
di fare sport fai controllare il tuo cuore". E poi un sito web
dove i ragazzi possono trovare tutte le spiegazioni, rivedere lo
spot e scaricare la locandina.
La proposta dei cardiologi della Sic e' chiara: si dovrebbe
rendere obbligatoria, almeno per le scuole medie superiori, una
visita cardiologica. Quasi fosse un 'bollino blu' del cuore.
"Sarebbe auspicabile che nelle scuole medie superiori venisse
introdotto, se non per legge almeno come prassi, un esame clinico
e strumentale pari a quello dell'idoneita' allo sport in chi lo
pratica a livello agonistico. Molte malattie silenziose che sono
alla base della morte improvvisa giovanile- spiegano il
presidente della Sic, Paolo Marino, e il presidente della
Fondazione Cuore e Circolazione, Salvatore Novo- che colpisce
soprattutto i ragazzi durante l'attivita' fisica, anche non
agonistica, possono essere messe in evidenza da un semplice
elettrocardiogramma di base e da sforzo".
Nel 2006 - e' l'ultimissimo dato Istat disponibile, ma la
Societa' italiana di cardiologia lo ritiene fortemente
sottostimato - le morti tra i giovani (1-24 anni) dovute a
malattie cardiovascolari sono state 191, delle quali 21 hanno
riguardato bambini tra 1 e 4 anni, 32 bambini e adolescenti tra i
5 e i 14 anni e 138 i giovani tra i 15 e i 24 anni. Nel 2005
(anche qui, ultimi dati disponibili) sono stati ricoverati in
regime ordinario (senza considerare la fascia 0-1 anno): per
aritmie cardiache, 2534 giovani tra 1 e 24 anni, soprattutto
maschi (1445). La fascia d'eta' piu' colpita quella tra i 15 e i
24 anni (1.537 giovani). Per cardiomiopatie, 354 giovani tra 1 e
24 anni, soprattutto maschi (252). La fascia d'eta' piu'
coinvolta quella tra i 15 e i 24 anni (191 ragazzi e ragazze).
Per insufficienza cardiaca, 240 giovani tra 1 e 24 anni (129),
soprattutto maschi (148), e per infarto miocardico acuto 54
giovani, tutti tra i 15 e i 24 anni (soprattutto maschi, 45).
E' ormai dimostrato che l'incidenza della morte improvvisa nei
soggetti con meno di 35 anni di eta' e' di quasi un caso ogni
centomila ogni anno. Tra tutti i giovani morti di morte
improvvisa cardiovascolari i giovani atleti sono 2,8 volte di
piu' dei soggetti sedentari. Nei giovani atleti la causa e'
soprattutto legata alla cardiomiopatia aritmogena. I portatori di
anomalie congenite delle arterie coronarie corrono un rischio 79
volte maggiore di andare incontro a morte improvvisa in seguito
ad uno sforzo. La prevenzione e' un'arma vincente. E prevenzione
significa identificazione dei soggetti a rischio.
(Wel/ Dire)