INFORMAZIONI, COUNSELING E POSSIBILITA' DI FARE TEST ANONIMI.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 15 ott. - Nel mese di ottobre a
Roma si terra' una campagna cittadina per promuovere
l'effettuazione di test diagnostici sull'Hiv. L'iniziativa,
denominata 'Il test Hiv si fa strada', e' promossa
dall'assessorato alle Politiche Sociali e Promozione della Salute
del Comune di Roma e dalla 'commissione consigliare sulla
Sanita'', insieme alle associazioni del 'Coordinamento romano
Hiv'. Lo comunica, in una nota, il coordinamento.
"L'iniziativa- si legge nella nota- realizzata anche grazie
alla collaborazione dei Municipi X, XIII e XI, prevede i seguenti
appuntamenti: oggi dalle 10 alle 18 a piazza di Cinecitta';
sabato 24 dalle 14 alle 22 al pontile di Ostia; venerdi' 30 dalle
12 alle 20 al centro commerciale 'I Granai'". "Nel corso delle
tre giornate- continua il comunicato- sara' presente un camper,
ai lati del quale verranno posizionati un tendone, che avra' la
funzione di accogliere e di 'salutare' chi vorra' sottoporsi al
test. In ogni appuntamento, tutti i cittadini avranno
l'opportunita' di avere informazioni sull'Hiv, di fare counseling
e di effettuare il test in maniera anonima e gratuita. Il
risultato andra' poi ritirato presso la struttura ospedaliera,
tra quelle aderenti all'iniziativa. Le associazioni del
'Coordinamento romano Hiv' coinvolte nel progetto si occuperanno
di distribuire depliant informativi e materiale inerente le
proprie attivita', oltre che l'attivita' di counseling".
"La tre giornate dell'iniziativa- spiega la nota- fa parte di
una piu' ampia strategia che il coordinamento sta promuovendo, al
fine di aumentare la consapevolezza e migliorare l'accessibilita'
al test Hiv da parte dei cittadini romani e rappresenta la
continuazione di un percorso iniziato nel 2007, con un'analoga
iniziativa, con l'obiettivo di ridurre i rischi legati al tardivo
riconoscimento dell'infezione da Hiv". "A Roma infatti- conclude
il comunicato- nonostante il test sia gratuito ed anonimo in
molti ospedali, una persona su due, alla quale viene
diagnosticata la malattia conclamata (Aids), non sa di essere
sieropositivo e di aver, cioe', contratto l'infezione diversi
anni prima, incrementando cosi' il rischio personale e nei
confronti di altre persone".
(Wel/ Dire)