(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 15 ott. - I ricercatori
dell'Istituto di neurologia sperimentale (Inspe) dell'ospedale
San Raffaele di Milano, in collaborazione con diversi altri
istituti di neurologia nel mondo, hanno scoperto l'efficacia di
un farmaco contro la sclerosi multipla (Sm) prima che la malattia
si conclami. La scoperta, pubblicata sulla prestigiosa rivista
"The Lancet" e coordinata dal professor Giancarlo Comi del
dipartimento neurologico, Universita' Vita-Salute San Raffaele,
mostra che il trattamento precoce con glatiramer acetato, farmaco
gia' approvato per la Sm recidivante-remittente, puo' ridurre di
quasi la meta' il rischio di progressione dai primi sintomi alla
malattia clinicamente definita. Il risultato e' rafforzato
dall'utilizzo della risonanza magnetica che ha evidenziato una
significativa riduzione del numero di nuove lesioni cerebrali nei
pazienti a cui era stato somministrato il farmaco per almeno due
anni, rispetto ai pazienti che hanno ricevuto placebo.
In circa l'85% dei pazienti affetti da Sm, l'esordio della
malattia e' caratterizzato dall'insorgenza acuta di disturbi
neurologici che abitualmente regrediscono nel giro di alcune
settimane: questa condizione e' definita sindrome isolata del
sistema nervoso centrale. Non tutti i pazienti con questa
sindrome, pero', sviluppano la malattia come "clinicamente
definita" e, tra quelli che lo fanno, la prognosi e' altamente
variabile. Per esempio, dopo 15-20 anni dall'inizio della
comparsa dei primi sintomi, circa la meta' dei pazienti ha
disabilita' rilevanti e piu' di un terzo poca o nessuna
disabilita'. Evidenze cliniche e derivanti da controlli con la
risonanza magnetica suggeriscono che il trattamento precoce possa
prevenire o ritardare l'accumularsi di danni neuronali
irreversibili.
Lo studio PreCISe, effettuato in 80 centri di 16 diversi
nazioni per un totale di 481 pazienti, ha evidenziato che il
glatiramer acetato, se assunto al primo attacco, riduce il
rischio di sviluppo di sclerosi multipla clinicamente definita
nel 45% dei pazienti rispetto al placebo. Infatti il tempo
necessario affinche' il 25% dei pazienti sviluppi un secondo
attacco viene prolungato del 115%, ovvero da 336 giorni per il
gruppo trattato con placebo a 722 giorni per i pazienti trattati
con glatiramer acetato. I risultati di questi studi rinnovano
l'importanza chiave del trattamento precoce nella sclerosi
multipla per contrastare l'accumulazione di danni nervosi
irreversibili.
(Wel/ Dire)